Italia cinica batte 2 a 0 la Grecia e stacca il biglietto per gli Europei

A Roma l'Italia si qualifica per i prossimi campionati Europei con le reti di Jorginho (su rigore) e Bernardeschi. Per la squadra di Mancini ottava vittoria di fila e e qualificazione con tre turni d'anticipo
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Dopo un primo tempo avaro d’emozioni, l’Italia passa in vantaggio nella ripresa al 64′ contro la Grecia. Un opaco primo tempo si è chiuso a reti inviolate. La nazionale gioca con l’insolita divisa verde. Per la prima volta nella sua storia l’Italia stacca il biglietto per una grande manifestazione – Mondiale o Europeo – con tre turni d’anticipo.
A portare avanti gli azzurri ci ha pensato Jorginho su rigore: a guadagnare il penalty ci aveva pensato Lorenzo Insigne, il cui tiro era stato nettamente deviato con la mano del difensore greco Bouchalakis. Dal dischetto Jorginho segna e spiazza il portiere della Grecia portando in vantaggio l’Italia.
Il raddoppio arriva al 33′ del secondo tempo grazie a Bernardeschi che riceve, s’accentra e con un sinistro da fuori area (deviato) sorprende Paschalakis. Prestazione di Barella senza infamia e senza lode.
Perché in molti paesi sardi si mettono le bottiglie d’acqua fuori dai portoni?

Vi è mai capitato di passeggiare in qualche paesino e trovare delle bottiglie piene d'acqua davanti a porte, finestre o scale? Provate a chiedere a cosa servano, riceverete sempre una risposta inequivocabile e certa.
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Perché in molti paesi sardi si mettono le bottiglie d’acqua fuori dai portoni?
Questo fenomeno, narrato come una curiosa usanza, si è insinuato nei racconti di strada e nelle discussioni online, finendo per trasformarsi in una vera e propria leggenda metropolitana in diverse culture, dall’Italia al Giappone. Vi è mai capitato di passeggiare in qualche paesino e trovare delle bottiglie piene d’acqua davanti a porte, finestre o scale? Provate a chiedere a cosa servano, riceverete sempre una risposta inequivocabile e certa: ad evitare che i gatti facciano la pipì nelle vicinanze.
C’è chi sostiene che ciò avvenga in quanto si creano dei giochi di luce che li infastidisce, per altri la riluttanza ad avvicinarsi è data dal loro atavico timore per l’acqua… ma cosa c’è di vero? Beh, niente. Si tratta solo di una leggenda metropolitana ben radicata da decenni non solo in Italia. Nasce tutto nel 1980, quando il giardiniere neozelandese Eion Alexander Scarrow diffuse l’idea che cani e gatti non avrebbero fatto pipì nei punti in cui si faceva rotolare una bottiglia piena di acqua. Tempo dopo lui stesso dichiarò che si era trattato di un pesce d’aprile – Eion, che simpatico umorista -, ma ormai era tardi: la fake news ante litteram si era diffusa a macchia di pip… ehm… d’olio, portando molta gente a crederci.
È una diceria talmente diffusa nel mondo che in Giappone questa pratica ha addirittura un nome ad hoc: Nekoyoke. Una bufala innocua e folkloristica che, tuttavia, evidenzia come sia facile diffondere una diceria, il che, spesso, può avere gravi ripercussioni.

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