Cagliari, Fratelli d’Italia propone cimitero per i feti abortiti. L’opposizione: “Preoccupati”
Doppia mozione firmata da 14 consiglieri comunali di maggioranza di Cagliari per istituire un registro dei bambini non nati, sostituire la definizione di legge āprodotti abortiviā in ābambini non natiā, creare un'area cimiteriale, un "Giardino degli angeli" dove seppellire gli embrioni anche al di sotto delle 20 settimane di gestazione e senza richiesta dei genitori. L'opposizione esprime Ā«profonda preoccupazioneĀ».
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Istituire un registro dei bambini non nati, sostituire la definizione di legge āprodotti abortiviā in ābambini non natiā, creare un’area cimiteriale dove seppellire gli embrioni anche al di sotto delle 20 settimane di gestazione anche senza richiesta dei genitori: sono le proposte contenute nella mozione presentata nei giorni scorsi dal gruppo Fratelli d’Italia al Consiglio Comunale di Cagliari, ma accompagnata dalle firme di numerosi altri consiglieri e consigliere della maggioranza.
La mozione, non ancora inserita all’ordine del giorno per la discussione nell’aula di via Roma, ha come prima firmataria Stefania Loi, del gruppo Fratelli d’Italia. Seguono i nomi di Antonello Angioni, Roberto Mura, Loredana Lai, Antonella Scarfò, Roberta Perra, Corrado Maxia, Marcello Polastri, Alessandro Balletto, Alessandro Fadda, Antonello Floris, Enrica Anedda Endrich, Pierluigi Mannino, Salvatore Sirigu.
I consiglieri di opposizione esprimono «preoccupazione» per queste proposte.
Ā«Le proposte più importanti riguardano proprio il trattamento per gli embrioni di presunta etĆ di gestazione dalle 20 alle 28 settimane e per quelli di etĆ ancora inferiore, non dichiarati morti dall’ufficiale di Stato civile – spiegano in una nota i consiglieri Giulia Andreozzi, Marco Benucci, Marzia Cilloccu, Andrea Dettori, Francesca Ghirra, Matteo Lecis Cocco Ortu, Fabrizio Marcello, Matteo Massa, Fancesca Mulas, Rita Polo, Guido Portoghese e Camilla Soru – secondo quanto prevede la legge in vigore, il Dpr 285 del 1990 āApprovazione del regolamento di polizia mortuariaā, i prodotti del concepimento (quelli di etĆ presunta al di sotto delle 20 settimane) e i prodotti abortivi (dalle 20 alle 28 settimane) vengono trattati dalle strutture sanitarie come rifiuti speciali, a meno che i genitori non facciano esplicita richiesta all’azienda sanitaria regionale per il trasporto e il seppellimento, facendosi anche carico delle spese. La mozione invece propone che āil seppellimento debba avvenire anche in assenza di detta richiestaā, e a spese del Comune di Cagliari. Secondo i consiglieri e le consigliere firmatari, che richiamano una circolare del Ministero della SanitĆ del 1988 ampiamente superata dalla vigente normativa, lo smaltimento attraverso la linea di rifiuti speciali āseppur legittimo urta contro i principi dell’etica comuneā. Le sepolture di cui si legge nel documento, giĆ garantite nei cimiteri di Cagliari nelle aree che il regolamento sul servizio mortuario comunale riserva ai feti, dovrebbero avvenire in uno spazio denominato āCimitero degli Angeliā i cui nomi dovrebbero essere segnati in un apposito āRegistro dei bambini non natiā. Secondo la mozione, l’Amministrazione comunale dovrebbe sostituire la definizione di legge āprodotti abortiviā in ābambini non natiāĀ».
Ā«Crediamo che tali proposte, oltre che essere contrarie alla legge vigente, costituiscano una inopportuna intromissione nelle scelte individuali, spesso sofferte e dolorose e dipendenti da condizioni economiche, sociali, sanitarie e comunque sempre personali e intime – affermano i consiglieri del centrosinistra -. āRiaffermare nella societĆ civile il diritto-dovere del cittadino di sostenere e difendere la vita sin dal concepimento in tutte le sue esigenzeā, come si legge nella mozione, ĆØ un principio che mira a limitare la libertĆ di scelta delle donne in forte contrasto con quanto prevede la legge 194 del 1978 āNorme per la tutela sociale della maternitĆ e sull’interruzione volontaria della gravidanzaā che all’articolo 1 recita āLo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabileā. Se questa mozione, a cui i consiglieri firmatari dell’opposizione sono totalmente contrari, dovesse essere discussa e approvata, le donne che scelgono per i più svariati motivi l’interruzione volontaria di gravidanza secondo le modalitĆ previste dalla legge, verrebbero stigmatizzate con una prassi che riconosce lo status e il nome di ābambinoā a un embrioneĀ».
Ā«Analogamente, esprimiamo la netta contrarietĆ a un’altra mozione, dal nome “Ninna nanna fillu meu” anche questa presentata dal gruppo Fratelli d’Italia, relativa alla promozione di una campagna informativa sul parto anonimo, con le risorse (giĆ risicatissime) dell’assessorato alle Pari OpportunitĆ : riteniamo che anch’essa si inserisca nel solco della stigmatizzazione delle donne che scelgono di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza – si legge ancora -. Riteniamo che le medesime risorse sarebbero impiegabili più proficuamente in campagne per la contraccezione, l’affettivitĆ e la maternitĆ consapevole e soprattutto in un potenziamento dei servizi per la genitorialitĆ e per l’infanzia. Ci auguriamo che le mozioni vengano ritirate prima della loro discussioneĀ».
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