La “Tigers Paralympic sport” nasce 2008 dall’idea di un gruppo di giovani educatori e la dirigenza dei Tigers, che fino al quel momento si erano occupati di normodotati, per dar vita anche nell’isola ad una squadra di baseball per non vedenti. Una sfida iniziale, che in tanti anni si è concretizzata diventando una realtà tangibile in Sardegna.

Unica squadra in Sardegna che svolge tutte queste attività, i Tigers partecipano da 9 anni ai campionati nazionali. Si allenano in uno sterrato in via in via Campo Scipione nei pressi di via San Paolo, che sembrerebbe non idoneo per praticare lo sport: “ Ci occupiamo noi della manutenzione del campo, di tanto in tanto diventiamo giardinieri: con rastrelli e zappe togliamo le erbacee e sistemiamo il terreno di gioco”,  fa sapere la società, che critica il Comune di non aver mantenuto fede alla parola data 4 anni fa: “Ci hanno promesso un campo nuovo quattro anni fa che sarebbe stato finanziato con i fondi europei, ma fino ad oggi non si è mosso nulla e il finanziamento si rischia di doverlo restituire nel 2020”.

La mancanza di un campo di gioco, impedisce alla squadra di giocare in casa le partire ufficiali del campionato e sono così costretti a chiedere ospitalità a Sassari, che al contrario ha un campo da baseball attrezzato e agibile. Stessa sorte che attualmente colpisce i Turpos e le altre squadre di normodotati a Iglesias.

Abbiamo contattato il presidente della commissione sport, patrimonio e politiche per la sicurezza Marcello Polastri, consigliere comunale a Cagliari: “Ho appreso dalla stampa della situazione in cui si trova questa società. Mi sono mosso subito per chiedere agli uffici competenti di verificare se questo finanziamento esiste e se si trattasse solo di una promessa elettorale non mantenuta. Mi impegno a far chiarezza e a dar risposte concrete ai Tigers”.

Nel frattempo i Tigers il prossimo fine settimana giocheranno a Bologna la semifinale di Coppa Italia.

Il 27 aprile del 1902, ben 119 anni fa, si giocò a Cagliari la prima partita di calcio di cui si abbia memoria in Sardegna.

Bisognerebbe dire in realtà la prima partita di “fubalu” come ricorda bene la pagina Facebook dell’Associazione politico-culturale “A Innantis”, che racconta in un post curato da Ornella Demuru quel primo straordinario evento calcistico della Sardegna, descritto con dovizia di particolari da “Storie di football perduto” e  “Cronologia della Sardegna”.

“Fubalu” o “Fuba”: così infatti veniva chiamato nell’Isola lo sport inventato nel XIX secolo dagli inglesi e che appassiona ancora oggi miliardi di persone in tutto il mondo. La dicitura “calcio” non esisteva e la disciplina veniva chiamata, ovunque nel mondo, “football”. “Fubalu” era quindi, chiaramente, un adattamento linguistico diretto dall’inglese al sardo.

Il match si disputò in piazza d’Armi, e a sfidarsi furono due squadre divise dai colori azzurro e rosso, più o meno quelli che poi diventeranno i colori sociali del Cagliari.

Foto – Unione Sarda/Facebook A Innantis

L’incontro fu organizzato dall’associazione universitaria “Corda Fratres”, e in particolar modo Tullio Zedda, tra i primi ad imparare le regole del giuoco e a diffonderle in tutta la Sardegna.

«Secondo la stampa dell’epoca, in particolar modo L’Unione Sarda – racconta ancora Ornella Demuru di A Innantis – all’incontro assistette una folla enorme, e tanti altri preferirono godersi quel nuovo evento dal rondò di Buoncammino anziché dai bordi del campo. La partita iniziò alle 17.30 e durò un’ora e mezza, vennero pure giocati i tempi supplementari e il risultato fu di parità, 2-2, con questo strano score riportato dalle cronache: “i rossi un goal e un fallo, gli azzurri con due falli, dove per fallo si deve presumibilmente intendere il calcio di rigore”. La partita proseguì quindi ad oltranza e alla fine gli azzurri ebbero la meglio grazie ad un altro fallo. Ai posteri viene consegnata la cronaca dell’unico goal segnato su azione per opera di Giorgio Ballerini, attaccante dei rossi: “Il Ballerini dopo una corsa brillantissima, avendo sviato con la palla tutti gli avversari, la fece entrare dalla porta”».

Foto – Unione Sarda/Facebook A Innantis

«Ballerini è uno studente della facoltà di Medicina, Giorgio Ballerini che segnerà l’unico goal su azione – si legge ancora nel racconto di quel giorno -. Il cronista rileva inoltre che le squadre sono state “intimidite” dalla grande presenza di pubblico: “Tutta Cagliari aveva accettato l’invito ed aveva corrisposto in modo gentile al primo sforzo sportivo della studentesca universitaria assistendovi in una folla immane e tumultuosa”. Da quel momento fu amore a prima vista o quasi e le partite – giocate con regole e modalità proprie della Federazione Ginnastica – si moltiplicarono non solo a Cagliari ma anche su tutto il territorio sardo».