La Sardegna e le regioni del Sud Italia potrebbero presto diventare, come il Portogallo e la Bulgaria, dei rifugi dorati per i pensionati stranieri.

L’Agenzia delle Entrate ha emanato il provvedimento attuativo della proposta di una flat tax al 7% per i pensionati che negli ultimi cinque anni siano stati residenti all’estero e che decidano di trasferirsi nelle otto regioni del Mezzogiorno. Oltre alla Sardegna sono comprese nel provvedimento anche Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise e Abruzzo.

Le regole sono poche e semplici. I pensionati in arrivo dall’estero, devono trasferire la loro residenza in comuni di queste otto regioni che non superino i 20mila abitanti. L’agevolazione fiscale dura massimo cinque anni e gli interessati potranno godere anche dei benefici assicurati dalla previdenza sociale, sanità compresa.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.