Il 29 ottobre 1827 nasceva ad Aggius Sebastiano Tansu, noto come Bastiano o, più comunemente, “Lu Mutu” per gli abitanti della sua terra. Destinato a diventare uno dei banditi più feroci della Sardegna ottocentesca, Sebastiano, afflitto dalla mutismo, visse un’infanzia segnata da umiliazioni e derisioni da parte dei suoi coetanei. Questa difficile condizione alimentò il risentimento e la disperazione che caratterizzarono la sua vita adulta.
La sua notorietà è legata alla faida tra le famiglie Vasa e Mamìa, una delle più sanguinose di Aggius, scaturita da uno sconfinamento di bestiame. Tra il 1849 e il 1856, questo conflitto causò oltre settanta vittime, destabilizzando l’intera comunità. In questo contesto, Bastiano divenne il sicario preferito del cugino Pietro Vasa, guadagnandosi una reputazione di spietatezza ed efficienza. Numerosi omicidi gli furono attribuiti, sebbene spesso senza prove concrete.
Dopo la pace del 1856, Bastiano si innamorò di Gavina, una giovane sedicenne, ma il suo sogno d’amore fu infranto. Gavina era promessa a un cugino, Giovanni Antonio Spano, detto Ciacciaredda, e Bastiano, essendo un latitante, non poteva competere. Questo amore non corrisposto aggiunse un’ulteriore nota di tragedia alla sua vita tormentata.
Nel 1859, Bastiano Tansu venne ucciso a soli trentadue anni. Le circostanze della sua morte sono ancora avvolte nel mistero. Alcune fonti suggeriscono che sia stato Giovanni Antonio Spano a ucciderlo a San Giuseppe, vicino a Trinità d’Agultu, mentre altre indicano come responsabile Francesco Antonio Muretti, un amico intimo di Bastiano, a Santa Barbara, presso li Colti.
Sulla figura di Bastiano Tansu si è scritto molto, dipingendolo come una belva feroce e intransigente. Tuttavia, la mancanza di prove concrete per molti dei crimini attribuitigli solleva dubbi sulla veridicità di queste accuse. La sua storia, per quanto tragica e controversa, merita una revisione storica che consideri anche la possibilità della sua innocenza in numerosi casi.
La vita di Bastiano Tansu è stata immortalata nel romanzo “Il Muto di Gallura” di Enrico Costa, pubblicato nel 1884. Questo libro ha contribuito a consolidare la leggenda del Muto, rendendolo famoso non solo in Gallura ma in tutta la Sardegna. Nel 2021, il regista Matteo Fresi ha realizzato un film basato su questa figura storica, presentando una versione romanzata delle sue vicende.
Sebastiano Tansu, con il suo soprannome di Il Terribile o Figlio del Diavolo, rimane una figura centrale nelle tradizioni di Aggius, Trinità d’Agultu e Viddalba. La sua storia continua ad affascinare e a essere oggetto di studi e narrazioni, evidenziando le complessità di un periodo storico segnato da violenze e faide. Nonostante il giudizio negativo trasmessoci dalla letteratura e dalla tradizione popolare, una revisione critica potrebbe offrire una nuova prospettiva sulla vita e le azioni di questo controverso bandito.
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