L’azione delle Fiamme Gialle nuoresi mirata al controllo del corretto assolvimento degli obblighi delle disposizioni tributarie vigenti ai fini delle imposte dirette, dell’IVA e dell’IRAP ha permesso di individuare una società a responsabilità limitata evasore totale operante nel settore dell’estrazione di minerali e prodotti da cava.

Le operazioni di verifica hanno consentito di constatare che la società non ha presentato le previste dichiarazioni dei redditi omettendo di indicare tutti i ricavi conseguiti e versare le imposte dovute dal 2014 ad oggi. L’azienda, per non destare alcun sospetto, provvedeva all’emissione di tutti i documenti fiscali per la cessione di beni, così da dare una parvenza di legalità e non insospettire gli stessi clienti e gli organi di controllo, “dimenticandosi” però di presentare, al contrario dei contribuenti virtuosi, tutte le dichiarazioni annuali.

L’attività ispettiva, condotta con innovative metodologie e tecniche di indagine tributaria, ha consentito di individuare l’ennesimo caso di evasione fiscale in provincia e la contestazione di una base imponibili da recuperare a tassazione per oltre 450.000 euro, violazioni complessive all’IVA per circa 100.000 euro e recupero a tassazione di base imponibile IRAP per oltre 400.000 euro. L’azione ispettiva rientra in un piano di contrasto di lotta all’evasione fiscale di più ampio raggio coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Nuoro e mira a contrastare, attraverso l’utilizzo di diversi e evoluti strumenti di indagine, forme più gravi e diffuse di evasione e frode fiscale che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.