Se l’abito non fa il monaco, neanche la scollatura fa la consigliera? Il caso della mise di Desirè Manca, consigliera 5stelle

La scollatura sexy della consigliera regionale Desirè Manca fa parlare nettamente più del suo lavoro. E lei replica: "Sono me stessa". Ma il body vedo-non vedo scatena la bufera sul web
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“Sono me stessa, giudicatemi per il mio lavoro”. Questa la replica della consigliera regionale 5stelle Desirè Manca a chi, dopo aver visto la sua mise del giorno dell’insediamento del nuovo consiglio regionale sardo, ha avuto da obiettare. Sul web si è scatenata la polemica tra chi appoggiava la scelta del suo look e chi, invece, la riteneva non adatta all’occasione.
A L’Unione Sarda così ha detto: “Desirè è questa. E’ la donna che vedete e non sarà certo un’aula istituzionale a cambiarne la personalità”. Il body vedo-non vedo pronto a mostrare una generosa scollatura sotto a un tailleur blu elettrico, ha fatto parlare: “Non mi scandalizzano un paio di tette, ma la volgarità inopportuna spacciata per libertà”, “Da donna, tutta la mia solidarietà a Desirè”, “La stampa sta mettendo alla gogna mediatica un politico, una donna, per la sua scollatura”, “Non so cosa vuol dimostrare, ma di certo è il risultato di una selezione fatta con i clic”, questi sono solo alcuni dei commenti raccolti sul web.
Ma non è la prima volta che Desirè Manca fa parlare di sé. Aveva già sollevato polemiche una sua foto con una scultura di Mussolini. Questa volta è finita nell’occhio del ciclone alla prima seduta del nuovo Consiglio regionale di Sardegna, il primo nella storia dei cinquestelle.
Sassarese, 46 anni, diploma di ragioniera, separata e madre di un ragazzo diciottenne, ha lavorato in aziende dell’assistenza geriatrica e delle telecomunicazioni; dal 2014 è stata all’opposizione in consiglio comunale a Sassari.

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La foto del giorno. “I ragazzi del muretto” di Orroli nello scatto di Pierino Vargiu

La fotografia, intitolata “I ragazzi del muretto”, ritrae un gruppo di anziani amici di Orroli, seduti fianco a fianco su un muretto del paese. I loro sguardi e i gesti raccontano una familiarità antica, fatta di complicità, di chiacchiere lente e di silenzi condivisi.
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C’è tutta la poesia della vita semplice e condivisa nello scatto che oggi conquista la nostra attenzione. A firmarlo è Pierino Vargiu, ambasciatore dei centenari sardi, che insieme alla moglie Angela Mereu cura con passione la pagina dedicata ai longevi di Sardegna.
La fotografia, intitolata “I ragazzi del muretto”, ritrae un gruppo di anziani amici di Orroli, seduti fianco a fianco su un muretto del paese. I loro sguardi e i gesti raccontano una familiarità antica, fatta di complicità, di chiacchiere lente e di silenzi condivisi. Non servono parole altisonanti: è la quotidianità che diventa racconto, memoria, radice.
In quell’immagine c’è la sintesi di un patrimonio umano immenso, lo stesso che rende la Sardegna terra di centenari: la forza della comunità, l’importanza delle relazioni, la capacità di trovare gioia nella compagnia reciproca. Sono “ragazzi” non per l’anagrafe, ma per lo spirito, per la leggerezza che traspare dai loro sorrisi.

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