(VIDEO) Meraviglie di Alberto Angela: Sardegna protagonista questa sera su Rai Uno
A raccontare la sua Sardegna ci sarà anche Dori Ghezzi, la moglie di Fabrizio De Andrè. Insieme i due hanno vissuto per anni in Sardegna e nonostante i tristi fatti di cronaca che li hanno coinvolti (il rapimento), ne sono rimasti per sempre innamorati e affascinati.
La puntata di questa sera della fortunata trasmissione televisiva “Meraviglie” condotta da Alberto Angela vede la Sardegna protagonista. Come anticipato da un video pubblicato sui social dalla Rai, dopo Ravenna e il Teatro San Carlo di Napoli Alberto Angela si sposterà in Sardegna per raccontare i Giganti di Mont’e Prama, le statue più antiche di tutto il Mediterraneo occidentale, e lo splendido villaggio nuragico di Barumini.
A raccontare la sua Sardegna ci sarà anche Dori Ghezzi, la moglie di Fabrizio De Andrè. Insieme i due hanno vissuto per anni in Sardegna e nonostante i tristi fatti di cronaca che li hanno coinvolti (il rapimento), ne sono rimasti per sempre innamorati e affascinati.
Appuntamento da non perdere martedì 19 marzo alle ore 21.25 su Rai Uno.
Nella prossima puntata di #Meraviglie:Ravenna ➡️ Teatro San Carlo ➡️ Sardegna Grazie per averci seguito!#Rai1 Alberto Angela – Pagina Fan Ufficiale
Gepostet von Rai1 am Dienstag, 12. März 2019
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Lo sapevate? A Monte Urpinu c’è una chiesetta che fu costruita nel periodo bizantino
Seminascosta dagli alberi sorge, nel parco che precede il Tennis Club cagliaritano, una chiesetta dalle forme molto particolari, che ricordano in dimensioni molto minori la basilica più famosa di San Saturnino. L'edificio venne eretto tra il XVII e il XVIII secolo, per volontà di Giovanni Sanjust, barone di Teulada, sopra le rovine di una precedente chiesa bizantina di cui riprende sicuramente la cupola bizantineggiante su un corpo cubico.
Lo sapevate? A Monte Urpinu c’è una chiesetta che fu costruita nel periodo bizantino.
Seminascosta dagli alberi sorge, nel parco che precede il Tennis Club cagliaritano, una chiesetta dalle forme molto particolari, che ricordano in dimensioni molto minori la basilica più famosa di San Saturnino.
L’edificio conosciuto col nome di chiesa Aragonese è una chiesa sconsacrata di Cagliari. Sorge all’interno di un cortile, in via Pietro Leo, nel parco di Monte Urpinu.
L’edificio venne eretto tra il XVII e il XVIII secolo, per volontà di Giovanni Sanjust, barone di Teulada, sopra le rovine di una chiesa bizantina. Alla fine del XIX secolo la chiesetta venne restaurata, con l’aggiunta anche di alcune decorazioni in stile Liberty. I danni causati dai bombardamenti del 1943 richiesero ulteriori restauri, attuati nel 1968.
La chiesa Aragonese è di modeste dimensioni e presenta una piccola cupola bizantineggiante, su un corpo cubico, che potrebbe anche essere retaggio (almeno come rifacimento) della chiesa più antica.
Esternamente, presenta in facciata una finestra con balconcino in ferro battuto; lungo il fianco sinistro si trova un contrafforte. Il cupolino bizantineggiante, con copertura in coccio pesto, corona l’edificio. L’interno presenta un’unica navata, con copertura a capriate lignee, rette da mensole di pietra. Addossata alla controfacciata è presente una cantoria, o coro alto, anche questa in legno e sorretta da mensole. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, è innalzato di un gradino rispetto al pavimento della navata; vi si accede tramite un arco a sesto acuto. Come già accennato, il presbiterio è coperto da una cupola, con base ottagonale, poggiante su pennacchi cilindrici.
L’edificio, restaurato dal Comune di Cagliari, è stato riaperto in occasione di Monumenti Aperti ed è destinato a ospitare iniziative culturali.
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