(VIDEO) Da Nuoro la maschera più geniale del carnevale: il piccolo Pinocchio e papà Mangiafuoco

Il video ha fatto il giro del web con oltre 4mila condivisioni su Facebook.
Chi l’ha detto che il Carnevale è una festa per bambini? A occhio e croce, guardando il video pubblicato su Facebook da Salvatore Zola, oltre al bimbo protagonista si è divertito parecchio anche il papà.
Travestiti da Mangiafuoco, il papà, e da perfetto burattino Pinocchio, la figlia, i due hanno incantato il Carnevale di Nuoro durante la pentolaccia.
Il video ha fatto il giro del web con oltre 4mila condivisioni su Facebook.
The winner is…
Gepostet von Salvatore Zola am Sonntag, 10. März 2019
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Cagliari, Patty Pravo in concerto al Conservatorio: “Niente cellulari durante lo spettacolo”

Prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile della cantante riempisse la sala, è stato diffuso al pubblico un avviso: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo. Cosa ne pensate?
Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.
Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.
Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.
Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.
Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.

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