Deturpa la cattedrale di Trani con una dedica d’amore. «Luigi, hai una fidanzata idiota», scrive il sindaco
#Italia Scrive «Ti Amo, Luigi» e «Amore Mio» con una bomboletta spray rossa sul muro perimetrale della meravigliosa cattedrale di Trani. Il sindaco scrive: "Luigi, hai una fidanzata idiota. Convincila a ripulire tutto e subito prima che sia troppo tardi"
“Luigi, hai una fidanzata idiota, che non sa minimamente in che guaio si è cacciata con questa porcata. Luigi avvisala, per cortesia. E convincila a ripulire tutto e subito prima che sia troppo tardi. E magari convincila a leggere qualche libro sulla storia della nostra Cattedrale: ne ha bisogno”, così ha scritto su Facebook il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro a seguito dell’atto vandalico perpetrato ai danni della spettacolare cattedrale della città.
«Ti Amo, Luigi» e «Amore Mio»: la dedica d’amore è stata realizzata utilizzando una bomboletta spray di vernice rossa da parte di una ragazza che, evidentemente, non si è resa conto che quello che stava deturpando non era un semplice muro ma la meravigliosa cattedrale di Trani, risalente all’epoca della dominazione normanna.
“Sono davvero grato a tutte quelle aziende non tranesi (penso ad esempio alla Barsa) che in queste ore mi hanno contattato dichiarandosi disponibili ad effettuare l’intervento di cancellazione delle scritte dalla nostra Cattedrale, ha scritto poco fa il primo cittadino su facebook. Grazie. Sono altrettanto orgoglioso di aver ricevuto analoga disponibilità da molte aziende tranesi a dimostrazione di come l’orgoglio cittadino sia tutt’altro che sopito. Sarà Trani a restituire la Cattedrale in tutto il suo splendore al mondo intero”.
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“Sa tunda”, il pane sardo a forma di stella con sette punte, una per ogni giorno della settimana
Sa Tunda è realizzato con semola di grano duro ed è caratterizzato da una superficie lucida di colore biscotto, mentre l'interno è bianco. La consistenza è tipica dei pani a pasta dura.
Sa Tunda è il pane tipico di Teulada, Sud Sardegna, con una storia antica che risale almeno al 1700. Questo pane, fatto di semola, ha una forma distintiva a sette punte, chiamate “pizzi”. Questa forma non è solo decorativa, ma ha anche una profonda connessione con la tradizione e la vita quotidiana dei pastori e contadini locali.
Le sette punte di Sa Tunda rappresentano i sette giorni che trascorrevano tra una panificazione e l’altra. Ma hanno anche un significato pratico, corrispondendo alle sette porzioni di pane necessarie per un pastore o un contadino che trascorreva l’intera settimana lontano da casa, occupandosi delle greggi o lavorando nei campi.
Sa Tunda è realizzato con semola di grano duro ed è caratterizzato da una superficie lucida di colore biscotto, mentre l’interno è bianco. La consistenza è tipica dei pani a pasta dura.
La produzione di Sa Tunda ha radici profonde, testimoniando oltre un secolo di tradizione. In passato, il pane veniva preparato il sabato e consumato durante tutta la settimana. L’impasto veniva lavorato a mano per molte ore, e per favorire la lievitazione, durante l’inverno, i pani venivano posizionati vicino al caminetto e coperti con teli di lana per mantenere una temperatura costante.
La storia di Sa Tunda non è solo gastronomia, ma anche un riflesso delle antiche pratiche e della vita quotidiana della comunità locale, sottolineando l’importanza del pane nella cultura e nell’economia tradizionali sardo.
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