La Dinamo Banco di Sardegna Sassari si guadagna la semifinale di coppa Italia eliminando a sorpresa la Reyer Venezia per 89-88. Dopo un primo tempo disastroso, in cui i veneti hanno fatto il bello e il cattivo tempo dall’arco, gli uomini di Pozzecco si sono ristabiliti supportati dalla vitalità di Dyshawn Pierre e Rashwan Thomas.

Dal – 20 al + 1 sembra un sogno, ma nei secondi conclusivi serviva sangue freddo: ce lo ha messo Jack Cooley con un gancio fatato che ha fatto esplodere di gioia tutti i sardi presenti al “Nelson Mandela Forum” di Firenze.

CRONACA.

La Dinamo Sassari si presenta con Smith, Carter, Polonara, Pierre e Cooley. Il ritmo è deciso da Venezia che trova subito buoni spunti dalla distanza davanti ad una difesa sassarese ancora un po’ fiacca. Se Smith consente il primo pareggio sul 12-12, poi la gara va decisamente a senso unico grazie a Austin Daye che infila tre triple di fila. Il Banco soffre la mancanza di Cooley sotto i tabelloni, non è una grande idea nemmeno puntare sulla zona visto che gli avversari sono dei grandissimi tiratori. Washington con due liberi scrive il 34-23 ad inizio secondo periodo, il rientro di Cooley consente di frenare la fuga avversaria. La difficoltà nell’imbastire un attacco per i sassaresi è abbastanza palese, mancano ritmo e idee, e spesso sono le abilità personali a tenere a galla il punteggio. Bramos è una furia dalla distanza, sua la tripla del 52-37, lo segue Tonut con un arresto e tiro eccellente. L’unico canestro lo mette McGhee ma Venezia è avanti all’intervallo per 57-41.

Il rientro in campo non cambia il copione dei primi due quarti dove Venezia segna soprattutto dall’arco con un tremendo Tonut che rende del tutto vane le azioni del Banco con Cooley e Smith. Gli uomini di De Raffaele corrono, si divertono, sono pressanti in difesa e sanno sempre come risolvere un problema in attacco. Thomas e Pierre cercano di metterci una pezza, una maggiore difesa permette di avere la meglio sul calo di concentrazione della Reyer che ora è avanti 74-62 dopo essere stata avanti anche di diciotto lunghezze. Improvvisamente i biancoblù ci sono, se la giocano ad armi pari e si ritrovano sul – 2 coi liberi di Thomas. L’ala americana mette la tripla del 79-78, la palla scotta e i sorpassi si susseguono con precisione. Perde un po’ di smalto la Dinamo e così Venezia prende un piccolo break, Smith dalla lunetta permette il pathos degli ultimi secondi. L’ultimo tiro è a favore di Cooley che non sbaglia: 89-88 per la Dinamo.

TABELLINO.

Reyer Venezia 88 – Dinamo Banco di Sardegna 89

Reyer Venezia. Haynes 11, Stone 5, Bramos 14, Tonut 20, Daye 9, De Nicolao 3, Washington 4, Mazzola 6, Jerkovic, Biligha , Giuri , Cerella, Watt 16. All. Walter De Raffaele

Dinamo Banco di Sardegna. Spissu 3, Smith 15, McGee 2, Carter 4, Devecchi , Magro , Pierre, Gentile 2, Thomas 14, Polonara , Diop, Cooley 13. All. Gianmarco Pozzecco

La campionessa di pallavolo Alessia Orro, sarda di Narbolia, è stata ospite oggi pomeriggio nel salotto di Verissimo su Canale Cinque, dove si è raccontata a cuore aperto a Silvia Toffanin in un’intervista intensa e ricca di emozioni.

La palleggiatrice della Nazionale italiana ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, dagli esordi nella sua amata Sardegna fino ai grandi traguardi raggiunti con la maglia azzurra, parlando del duro lavoro, dei sacrifici e della passione che l’hanno portata a diventare uno dei volti simbolo del volley italiano.

Con il sorriso e la semplicità che la contraddistinguono, Alessia ha parlato anche della sua vita privata, dell’amore, delle amicizie e di quanto sia fondamentale avere accanto persone vere nei momenti più difficili.

Ma il momento più toccante dell’intervista è arrivato quando ha parlato della sua terra e dei suoi affetti più profondi, ricordando con commozione le sue origini sarde e il legame indissolubile con la famiglia. “Nonno Peppino è la mia forza”, ha detto con la voce carica di emozione, rendendo omaggio all’uomo che più di tutti le ha trasmesso i valori dell’impegno e della determinazione.

Un racconto autentico, quello di Alessia Orro, che dimostra come dietro una campionessa ci sia sempre una persona che porta dentro di sé la forza delle proprie radici, l’amore per la famiglia e l’orgoglio di rappresentare la propria terra, la Sardegna, dentro e fuori dal campo.