Nell’undici titolare che scenderà in campo questa sera a Genk contro gli Stati Uniti potrebbero giocare contemporaneamente dal primo minuto Salvatore Sirigu, portiere del Torino nato a Nuoro e Nicolò Barella, centrocampista del Cagliari e cagliaritano doc. Se Mancini non cambierà idea all’ultimo minuto si verificherà un dato statistico mai registrato prima: due sardi titolari contemporaneamente in Nazionale.

Un evento storico per il calcio sardo, che si verificherebbe in una settimana storica per il movimento regionale: lunedì è stata presentata ufficialmente “Sa Natzionale”, la selezione nazionale della Sardegna guidata da Bernardo Mereu. Sirigu e Barella fanno parte del ristretto club di calciatori sardi ad aver esordito con la maglia azzurra. In tutto sono sette: oltre a loro ci sono Cuccureddu, Matteoli, Zola, Cossu e Sau. 

Circostanza quindi mai registrata quella di due sardi titolari contemporaneamente in Nazionale e che potrebbe andare in scena a Genk, cittadina belga di 65mila abitanti, di cui 20mila italiani emigrati nel ‘900. Una parte considerevole di questi erano minatori sardi emigrati in cerca di lavoro in Belgio. E chissà che non sia motivo di grande orgoglio anche per loro quest’Italia “a trazione Quattro Mori”. Gli altri due mori, ovviamente, sono gli altri rossoblù Alessio Cragno e Leonardo Pavoletti: anche loro scalpitano per l’esordio in azzurro.

Lo sapevate? “Nara cixiri”, pronuncia ceci: perché queste parole divennero così importanti il 28 aprile del 1794?

“Nara Cixiri”, pronuncia ceci: con questo grido il 28 aprile del 1794, i Cagliaritani, stanchi delle ingiustizie e dei soprusi subiti da parte della corte dei Savoia e dei Piemontesi, si ribellarono e da quell’episodio, il giorno viene ricordato come : “Sa die de sa Sardigna” (il giorno della Sardegna).

Tumulti di piazza, gente che correva fuori da ogni angolo di strada alla ricerca dei Piemontesi, che, una volta catturati, venivano caricati su imbarcazioni e allontanati dal suolo sardo. “Nara Cixiri” divenne una formula fonetica attraverso la quale era facile individuare “lo straniero”. I Piemontesi venivano bloccati, veniva loro formulata la richiesta: “Nara cixiri”. Chi non riusciva a pronunciare bene queste due parole non era casteddaio e quindi veniva imbarcato e allontanato.