Servono i soldi per la sterilizzazione dei cani : i volontari chiedono i fondi alla Regione

Due anni fa l'Assessorato alla Sanità concesse 200 mila euro alle associazioni della Sardegna che si occupano di randagi, il finanziamento si rivelò utilissimo. La sterilizzazione dei cani sistematica produce una serie di effetti positivi di cui si avvantaggia tutta la comunità, ma per metterla in pratica servono i soldi. I volontari alla Regione: «mantenete le promesse fatte due anni fa, inserite lo stanziamento in bilancio».
«Sterilizzare i cani non è utile solo ai loro padroni- spiega Elena Pisu, responsabile dell’associazione Bau Club Onlus- ma gli effetti di una sterilizzazione sistematica, si ripercuotono positivamente sull’intera comunità, in termini di salute e igiene, sicurezza e risparmio della spesa pubblica». Bau Club è un’associazione che si occupa di randagi, gestisce il rifugio di Settimo San Pietro che vive grazie al sostegno economico dei privati. Segue anche il canile comunale di Quartu e quello di Villacidro. L’associazione inoltre promuove una serie di iniziative mirate al benessere dei cani, come campagne di sensibilizzazione, organizza da anni giornate dedicate all’applicazione del microchip e s’impegna soprattutto per sterilizzare il maggior numero possibile di cani, perché al momento rappresenta l’unica maniera efficace di combattere il randagismo. Recentemente Bau club ha elaborato un progetto dedicato alla sterilizzazione dei cani rurali, interamente sovvenzionato da contributi privati.
I cani randagi rappresentano un pericolo per chi guida, possono attraversare la strada improvvisamente, se si riuniscono in un branco, è capitato spesso in città, possono diventare aggressivi anche per chi va a correre o semplicemente cammina vicino a loro. I cani randagi fanno i bisogni dove capita e non c’è un padrone che li raccolga, in più portano pulci e zecche perché nessuno si cura di fargli fare il trattamento. E soprattutto il cane randagio una volta portato in canile costa alle casse comunali mille euro all’anno. «Due anni fa l’Assessorato alla Sanità concesse 200 mila euro per le associazioni sarde- ricorda Elena- che si occupavano di far sterilizzare i cani. Il regolamento prevedeva che ne avessero diritto tutti proprietari privati con un reddito annuo inferiore ai 20mila euro. Le richieste sono state moltissime, superiori anche alla disponibilità dei fondi. Ma questo è segno che la volontà di sterilizzare i cani c’è, il problema sono i costi».
Nell’ambito di questa iniziativa, ogni intervento di sterilizzazione costa 160 euro, mentre se un privato si rivolge a un ambulatorio veterinario non spende meno di 200 euro e anche di più nel caso di esemplari di grossa taglia. Per non parlare di chi i cani li tiene per lavoro, come i pastori, che ne hanno più di uno. Solitamente quel genere di cani si accoppia due volte all’anno e mediamente partorisce una decina di cuccioli che sono destinati nella peggiore delle ipotesi a finire sotto un auto o uccisi da altri cani, nella migliore finiscono in canile, con una spesa per le casse comunali, che viene poi sostenuta da tutta la comunità. «Potendo contare anche quest’anno su quel finanziamento, si potrebbero sterilizzare tanti cani – prosegue Elena-e ridurre in maniera significativa i guai che derivano dal randagismo. Abbiamo collaborato in maniera proficua con l’Assessorato alla Sanità, e vorremmo continuare a farlo. L’Assessore Arru, più volte ci promise che ci avrebbe sostenuto nella battaglia contro il randagismo, speriamo che mantenga la promessa». Intanto l’associazione incontrerà all’inizio della prossima settimana le istituzione per discutere di questa richiesta. La speranza è che si possa mettere a bilancio la voce di spesa per questa sovvenzione, che rappresenta un vero e proprio investimento: tra spese di mantenimento per i canili, disinfestazioni, interventi di vigili e gravi incidenti, il risparmio per tutta la comunità risulta nettamente superiore alla spesa, senza contare che si risparmierebbero tante inutili sofferenze ai nostri amici a quattro zampe, i volontari delle associazioni che si occupano di cani abbandonati sanno bene in quali condizioni terribili vivono la loro, spesso breve, vita i cani randagi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA