Episodio di razzismo su un autobus da Trento a Roma: “Siediti là, sei nero e di un’altra religione”

Per calmare gli animi è intervenuta la polizia che ha identificato la donna, rea di aver pronunciato le frasi razziste.
Un grave episodio di razzismo è capitato a Trento a bordo di un autobus della compagnia Flixbus diretto a Roma. Una donna italiana di circa 40 anni avrebbe inveito contro un ragazzo senegalese, 25enne, da 15 anni residente a Bolzano, perché si sarebbe seduto nel posto accanto a lei. A raccontare il fatto è stata una studentessa di Ferrara, testimone dell’episodio.
«Qui no, vai via, vai in fondo, sei di un’altra religione», avrebbe detto la donna al giovane. Dopo le frasi ingiuriose, il ragazzo è scoppiato in lacrime: «Non faccio nulla di male. Non sono cattivo. Voglio solo sedermi e riposare perché sono stanco». Per calmare gli animi è dovuta intervenire la polizia che ha identificato la donna rea di aver pronunciato le frasi razziste.
La compagnia Flixbus Italia ha immediatamente condannato l’episodio, come riporta il Corriere della Sera: «Ci rincresce che un simile episodio si sia verificato a bordo di un nostro autobus, come operatori della mobilità, da sempre ci impegniamo a garantire a chiunque la possibilità di viaggiare e ricongiungersi coi propri cari, e così continueremo a fare».

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Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?
Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.
In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.

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