Risolto il giallo di Brescia. L’ex amante confessa: “L’ho uccisa io”. E poi è andato in vacanza in Sardegna

Ha ucciso l'ex amante e poi è partito in vacanza in Sardegna con la famiglia, ma al suo ritorno ha deciso di confessare tutto.
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Ha confessato di averla uccisa lui, Manuela Bailo, la 35enne di Brescia scomparsa il 29 luglio scorso. Fabrizio Pasini, 48enne anche lui bresciano, sindacalista della Uil e collega di Manuela, l‘avrebbe uccisa e poi ha sotterrato il cadavere nel giardino di una cascina ad Azzanello, nella zona di Cremona.
Della donna si erano perse le tracce dal giorno dopo e lo stesso Pasini, come riporta La Repubblica, avrebbe negato da subito di avere a che fare con la scomparsa della 35enne. Ma i due, ex amanti, si sarebbero incontrati la sera del 28 luglio e sarebbe scoppiata una lite al culmine della quale, Pasini avrebbe ucciso la donna. Dopo il delitto, l’uomo era partito in vacanza con la famiglia in Sardegna e dopo più di venti giorni di silenzio si è deciso a parlare, portando gli inquirenti sul luogo dove aveva sepolto il corpo di Manuela Bailo.

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Cagliari, in 10 mila per la Palestina: corteo da piazza del Carmine al Consiglio regionale

Slogan e canti hanno accompagnato il corteo che si è poi fermato in via Roma sotto al parlamento regionale.
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Nonostante fosse la terza manifestazione contro il genocidio che si sta compiendo a Gaza in pochi giorni, a Cagliari hanno partecipato al corteo di questa mattina, 10 mila persone. Allo sciopero generale hanno aderito in tantissimi e molte scuole del capoluogo sono rimaste chiuse. Pochi disagi invece per quanto concerne i trasporti.
Un serpentone lunghissimo da piazza del Carmine fino al Consiglio regionale per dire stop al massacro di civili e alla pulizia etnica dei palestinesi.
Slogan e canti hanno accompagnato il corteo che si è poi fermato in via Roma sotto al parlamento regionale. Tanti i fischi rivolti alla politica nazionale e locale. Sì è chiesto una maggiore risposta in termini di boicottaggio e una completa interruzione dei rapporti con Israele.
A manifestare uomini e donne di ogni età. Tantissimi studenti e studentesse e altrettanti bambini e bambine. Un fiume umano che ha voluto gridare anche in questa occasione che Cagliari sta dalla parte del popolo oppresso e lontana anni luce dalle scelte governative che ci vedono tra i pochissimi paesi al mondo che ancora non hanno riconosciuto lo Stato della Palestina.

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