Al via il nuovo campionato di calcio di serie A. Fra rinvii dovuti e partenze dubbie, ieri si sono disputate le prime gare con il tanto atteso esordio di Cristiano Ronaldo con la Juventus. Oggi tutte le altre gare e per il Cagliari l’avvio è in trasferta contro l’Empoli.

Tante le novità per questo nuovo inizio del Cagliari in una serie A che solo qualche mese fa ha rischiato di lasciare. Rolando Maran, il nuovo tecnico, non vede l’ora di iniziare, ha detto e anche i giocatori sono carichi. «Non vedo l’ora di cominciare. C’è grande entusiasmo- ha dichiarato ieri Maran – lo si percepisce entrando negli spogliatoi o nel campo di allenamento. Vedo che i ragazzi si stanno approcciando nel modo giusto, stiamo lavorando con fiducia».

Panchina rinnovata e parco giocatori definito, ora non resta che giocare e far vedere che quel posto in A, alla fine se l’è meritato. A dover dimostrare altrettanto, però, è anche l’Empoli nuovo acquisto della serie A che non vede l’ora di esordire con il botto e far sentire che è tornata.

Fra nuovi ingressi e partenze, il parco giocatori rossoblù è definito e sarà la rosa schierata in campo dal mister Maran a giocarsela oggi. Sono 22 i convocati per la trasferta di oggi ad Empoli, ecco chi sono:

1 Rafael

2 Pajac

3 Andreolli

4 Dessena

6 Bradaric

8 Cigarini

9 Cerri

12 Daga

16 Aresti

17 Farias

18 Barella

19 Pisacane

20 Padoin

21 Ionita

22 Lykogiannis

23 Ceppitelli

24 Faragò

25 Sau

28 Cragno

29 Castro

30 Pavoletti

56 Romagna

Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.

Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.

In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.