(VIDEO) L’atleta di origini sarde Filippo Tortu supera Mennea e corre i 100 m in 9″99
Ecco il VIDEO dell'impresa del 20enne di origini sarde Filippo Tortu che ieri a Madrid ha riscritto la storia dell'atletica italiana correndo i 100 metri in 9"99 e superando Pietro Mennea.
Un’impresa straordinaria quella dell’atleta di origini sarde Filippo Tortu, che ieri a Madrid ha superato il leggendario Pietro Mennea, diventando il primo italiano a correre i 100 metri in meno di 10 secondi.
9″99 il primato italiano stabilito dal 2oenne nato a Milano da padre sardo di Tempio Pausania. Battuto il mitico primato di 10”01 stabilito da Mennea a Città del Messico nel 1979 e che ancora oggi era rimasto inviolato. A Madrid Tortu è stato battuto soltanto dal cinese Bingtian Su (9”91).
9 secondi e 99 centesimi per #100metri nella #storia dell'#atletica italiana ??! #GRAZIE Filippo Tortu!#SuperPippo ☇ #TurboTortu ☇#22giugno 2018 #TdayCONI Italia Team European Athletics
Posted by Federazione Italiana di Atletica Leggera on Saturday, 23 June 2018
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Accadde oggi. 27 aprile 1902: a Cagliari la prima partita di calcio (“fubalu”) della Sardegna
Il match si disputò in piazza d'Armi, e a sfidarsi furono due squadre divise dai colori azzurro e rosso, più o meno quelli che poi diventeranno i colori sociali del Cagliari.
Il 27 aprile del 1902, ben 119 anni fa, si giocò a Cagliari la prima partita di calcio di cui si abbia memoria in Sardegna.
Bisognerebbe dire in realtà la prima partita di “fubalu” come ricorda bene la pagina Facebook dell’Associazione politico-culturale “A Innantis”, che racconta in un post curato da Ornella Demuru quel primo straordinario evento calcistico della Sardegna, descritto con dovizia di particolari da “Storie di football perduto” e “Cronologia della Sardegna”.
“Fubalu” o “Fuba”: così infatti veniva chiamato nell’Isola lo sport inventato nel XIX secolo dagli inglesi e che appassiona ancora oggi miliardi di persone in tutto il mondo. La dicitura “calcio” non esisteva e la disciplina veniva chiamata, ovunque nel mondo, “football”. “Fubalu” era quindi, chiaramente, un adattamento linguistico diretto dall’inglese al sardo.
Il match si disputò in piazza d’Armi, e a sfidarsi furono due squadre divise dai colori azzurro e rosso, più o meno quelli che poi diventeranno i colori sociali del Cagliari.
L’incontro fu organizzato dall’associazione universitaria “Corda Fratres”, e in particolar modo Tullio Zedda, tra i primi ad imparare le regole del giuoco e a diffonderle in tutta la Sardegna.
«Secondo la stampa dell’epoca, in particolar modo L’Unione Sarda – racconta ancora Ornella Demuru di A Innantis – all’incontro assistette una folla enorme, e tanti altri preferirono godersi quel nuovo evento dal rondò di Buoncammino anziché dai bordi del campo. La partita iniziò alle 17.30 e durò un’ora e mezza, vennero pure giocati i tempi supplementari e il risultato fu di parità, 2-2, con questo strano score riportato dalle cronache: “i rossi un goal e un fallo, gli azzurri con due falli, dove per fallo si deve presumibilmente intendere il calcio di rigore”. La partita proseguì quindi ad oltranza e alla fine gli azzurri ebbero la meglio grazie ad un altro fallo. Ai posteri viene consegnata la cronaca dell’unico goal segnato su azione per opera di Giorgio Ballerini, attaccante dei rossi: “Il Ballerini dopo una corsa brillantissima, avendo sviato con la palla tutti gli avversari, la fece entrare dalla porta”».
«Ballerini è uno studente della facoltà di Medicina, Giorgio Ballerini che segnerà l’unico goal su azione – si legge ancora nel racconto di quel giorno -. Il cronista rileva inoltre che le squadre sono state “intimidite” dalla grande presenza di pubblico: “Tutta Cagliari aveva accettato l’invito ed aveva corrisposto in modo gentile al primo sforzo sportivo della studentesca universitaria assistendovi in una folla immane e tumultuosa”. Da quel momento fu amore a prima vista o quasi e le partite – giocate con regole e modalità proprie della Federazione Ginnastica – si moltiplicarono non solo a Cagliari ma anche su tutto il territorio sardo».
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