Oggi il Bastione si tingerà di blu per la Giornata Mondiale sulla SLA
La Sclerosi Laterale Amiotrofica colpisce nel mondo circa 450mila persone: in Sardegna si registra un record negativo con 18 malati ogni centomila. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale per la lotta alla SLA, il Bastione si tinge di blu
La Sclerosi Laterale Amiotrofica colpisce nel mondo circa 450mila persone. Ogni centomila abitanti in Europa si ammalano due persone, in Italia l’incidenza è di sei malati, in Sardegna si registra un record negativo con 18 malati ogni centomila, tra cui anche tanti giovani. Nell’Isola tanti malati, famiglie e associazioni ogni giorno lottano perché la scienza possa trovare delle terapie, migliorare la qualità della vita dei malati e sollecitare misure che diano loro maggiori tutele.
Un esempio virtuoso, ideato da Paolo Palumbo, un ragazzo sardo di 20 anni affetto da SLA, è quello di avere promosso la nascita di un pool di ricercatori internazionali, il cosiddetto DREAM (Developing a REesearch Advanced Model) Team, in cui undici esperti, ciascuno per la propria area di riferimento (biologia molecolare, genomica, ricerca clinica, epidemiologia, modelli di malattia, etc.) lavorano insieme su una progettualità condivisa per accelerare l’individuazione di un target terapeutico contro la SLA.
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Sinnai, uccide la madre con un coltello da cucina: scena muta dal pm
Ha scelto di mantenere il silenzio dinanzi al magistrato e ai carabinieri, sfruttando il suo diritto di non rispondere e senza fornire alcuna spiegazione sul motivo del suo gesto omicida
Andrea Tidu, 27 anni, ha usato un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri per infliggere un colpo mortale alla madre, Maria Dolores Cannas, 57 anni, nella loro residenza familiare situata in via Monte Genis, a Sinnai.
Un singolo e fatale fendente durante un acceso litigio nel pomeriggio di ieri.
Le circostanze precise che hanno condotto a tale tragico evento rimangono ancora incerte: il giovane, assistito dall’avvocato Roberto Zanda, ha scelto di mantenere il silenzio dinanzi al magistrato e ai carabinieri, sfruttando il suo diritto di non rispondere e senza fornire alcuna spiegazione sul motivo del suo gesto omicida.
Le indagini sull’accaduto sono condotte dalla compagnia dei carabinieri di Quartu, sotto la guida del capitano Michele Cerri. Nel frattempo, il ventisettenne è detenuto nel carcere di Uta.
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