Corso BLS e uso del Defibrillatore semiautomatico. Sabato nella sede Acli a lezione con gli esperti di SEA e IRC. È ancora possibile iscriversi al corso BLSD previsto per sabato mattina. Il superamento dell’esame finale dà diritto alla certificazione valida due anni. Una mattinata per apprendere poche semplici manovre e procedure che possono salvare una vita. Le Acli di Cagliari, in collaborazione con SEA Onlus e IRC (Italian resuscitation council), organizzano un percorso formativo sulla rianimazione cardiopolmonare di base e uso del defibrillatore (BLSD) per operatori non sanitari.

Il corso, al quale è ancora possibile iscriversi, è rivolto a tutti coloro che possono trovarsi, per motivi personali o professionali, nella necessità di dover soccorrere una persona vittima di arresto cardio-respiratorio. L’obiettivo degli istruttori (medici, infermieri o personale non sanitario adeguatamente formato) è far apprendere ai partecipanti la sequenza di rianimazione di base nell’adulto in arresto respiratorio e/o cardiaco, e le manovre da eseguirsi in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. Verranno inoltre illustrate le procedure per l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.

«Avere gli strumenti per assistere una persona in difficoltà in attesa dei soccorsi può rivelarsi decisivo e fare la differenza – spiega il presidente provinciale Mauro Carta –.  L’avvio di questo percorso formativo è solo il primo passo di una campagna, rivolta in special modo ai giovani, che le Acli di Cagliari intendono lanciare a favore della prevenzione e che prevederà l’organizzazione di diverse attività nei prossimi mesi».

Il corso è previsto per sabato mattina, dalle 8.15 alle 13.30 nella sede Acli di viale Marconi 4 a Cagliari. La frequenza e il superamento dell’esame di valutazione finale danno diritto alla certificazione IRC della validità di due anni. I candidati che dimostreranno di possedere abilità pratiche, conoscenze teoriche adeguate e competenze comunicativo-relazionali potranno essere candidati come potenziali istruttori per corsi base per operatori non sanitari. Per informazioni e per le iscrizioni è possibile contattare la segreteria organizzativa allo 07043039 o all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

Settantotto anni fa l’Italia diventava una repubblica parlamentare. Dopo il ventennio fascista, gli italiani poterono finalmente votare liberamente e, il 2 giugno 1946, si recarono in massa alle urne per lo storico referendum istituzionale per scegliere tra monarchia e repubblica.

Il risultato complessivo sancì la vittoria della repubblica con il 54,3% contro il 45,7% ottenuto dalla monarchia. Diverso, però, fu il caso regione per regione. La Sardegna, infatti, scelse a larga maggioranza di confermare la monarchia (60,9%). Anche a Cagliari  la percentuale si attestò attorno a questa cifra, stessa cosa per Nuoro e provincia, mentre a Sassari si arrivò addirittura al 65% delle preferenze. In generale, man mano che si scendeva nel sud Italia e nelle Isole, la percentuale favorevole alla monarchia saliva sempre di più. Molti analisti dell’epoca spiegarono questo risultato con il presunto tasso di analfabetismo che regnava nel Meridione.

Ma per quale motivo i i sardi votarono a favore dei Savoia nonostante due secoli di dominio di questi ultimi durante il regno di Sardegna? Gli storici asseriscono che la motivazione parrebbe la stessa di quella data per giustificare la vittoria della monarchia nel Sud Italia (analfabetismo) , ma anche il fatto che i sardi convissero con questa forma di governo praticamente da sempre, sin dai tempi della dominazione catalana. Insomma, in Sardegna la popolazione non fu pronta per la repubblica, era qualcosa di totalmente estraneo alla sua storia.