Nel piano di intervento disposto dalla Questura di Cagliari, la Squadra Mobile gruppo Falchi ha avviato una serie di controlli nella zona del centro cittadino con particolare riferimento alla zona di piazza del Carmine dove è stato arrestato per spaccio di droga Ansumana Badjie, 20enne del Gambia con dimora in via Riva di Ponente a Cagliari.

Nel corso dei controlli, eseguiti nell’area di riferimento, è stato individuato un giovane gambiano, noto con il nome di Ansumana Badjie, poiché dopo essere già arrestato l’8 marzo scorso per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, era ancora intento a praticare l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno della piazza.

Il giovane è stato contattato da altri giovani sub-sahariani e italiani, con i quali durante gli incontri scambiava qualcosa.  Lo stesso, che veniva contattato da alcuni giovani in piazza Del Carmine, dopo alcuni minuti di attesa si è allontanato, dirigendosi da solo da Via Sassari verso via Riva di Ponente, dove è entrato in un palazzo occupato abusivamente da vari giovani sub-sahariani.

Sicuri che il giovane gambiano si stesse recando in quello stabile solamente per rifornirsi di altra droga, le pattuglie dei Falchi si sono posizionate nelle vie adiacenti in attesa del suo ritorno. Infatti il giovane, intorno alle 13, ha percorso a ritroso lo stesso itinerario venendo bloccato in Via Sassari, all’ingresso carrabile della stazione dell’Arst. A quel punto Badjie ha cercato di nascondere, anche tramite ingestione, diverse dosi di sostanza stupefacente. I poliziotti lo hanno bloccato, trovando diverse dosi di hashish e marijuana già suddivise e pronte per lo spaccio.

La Corte d’Appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari, segna un nuovo precedente a favore delle vittime del dovere e dei loro familiari. Con la sentenza n. 146/2025, la Sezione Lavoro ha accolto parzialmente l’appello degli eredi del militare Luigi Fiorentino. La Corte ha riformato in parte la sentenza del Tribunale di Tempio Pausania, che aveva già riconosciuto le maggiorazioni degli assegni vitalizi, portandoli a 500 euro mensili. In appello, i giudici hanno esteso i benefici, accertando il diritto della vedova Lorena Guidarini, attualmente residente a La Maddalena (SS), e condannando Il Ministero della Difesa al pagamento di due annualità di pensione di reversibilità per un importo complessivo di circa 50mila euro, e l’esenzione sui farmaci anche in favore dell’orfano Orlando.

Una decisione che rafforza il principio di equiparazione dei diritti tra vittime del dovere e vittime del terrorismo, aprendo la strada a nuovi riconoscimenti sul piano assistenziale ed economico.

La storia – Luigi Fiorentino, nativo di Sarno, ha prestato servizio per oltre trent’anni imbarcato come meccanico e motorista navale su unità di vecchia generazione, esposto per lunghi periodi ad amianto e sostanze cancerogene. È morto a 56 anni, il 29 agosto 2008, per carcinoma gastrico.

Decorato con Croce d’Argento, Croce d’Oro, Medaglia d’Onore e riconoscimenti per lunga navigazione, Fiorentino è stato successivamente riconosciuto vittima del dovere grazie all’azione dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’avvocato Ezio Bonanni. Tuttavia, secondo la difesa del dell’uomo, i benefici inizialmente erogati dal Ministero della Difesa risultavano inferiori a quanto spettante, rendendo necessario il ricorso alla giustizia.

«Questa sentenza è innovativa – dichiara l’avvocato Ezio Bonanni – perché è un ulteriore passo avanti verso il pieno riconoscimento dei diritti delle vittime del dovere che devono essere equiparate a quelle del terrorismo, e restituisce dignità a una storia segnata da dolore e sacrificio. Luigi Fiorentino ha pagato il suo servizio allo Stato con una malattia devastante e una morte prematura, dopo sofferenze indicibili. Dietro questa vicenda ci sono una moglie e un figlio che, oltre alla perdita, hanno dovuto affrontare per anni una battaglia per vedersi riconosciuti diritti elementari. Lo Stato non può voltarsi dall’altra parte di fronte al sacrificio dei suoi servitori». Intanto proseguono i procedimenti civili per il risarcimento integrale dei danni.