Nuovo sbarco di migranti nell’isola: una ventina di persone appena intercettate a Sant’Antioco

Sono arrivati questa mattina a bordo di vari barchini tra Porto Pino e Isola della Vacca, nel Sulcis. Per ora si ritiene, come riportato da un post di Mauro Pili, che siano una ventina di persone
Continuano gli sbarchi dei migranti in Sardegna: come riportato da un post del deputato di Unidos, Mauro Pili, a Sant’Antioco, tra Porto Pino e Isola della Vacca sono stati segnalati alcuni barchini. Forse una ventina di persone appena arrivate nel Sulcis, intorno alle 7:45, come si legge dalla nota dei Carabinieri di Carbonia.
“Sul posto stanno operando i Carabinieri della Compagnia di Carbonia. Non è dato sapere il numero totale dei migranti in arrivo in quanto per ora non ne sono stati ancora rintracciati a terra”, si legge nel post. Tutto il territorio è presidiato dalle Forze dell’Ordine.
Alle successive ore 8:30, i carabinieri delle stazioni di Teulada e di Narcao, su segnalazione di privato cittadino sono intervenuti a Sant’Anna Arresi, dove presso il centro abitato di Porto Pino hanno rintracciato 20 cittadini extracomunitari, maschi, adulti e in apparenti buone condizioni di salute. I militari stanno procedendo alle attività di rito, al termine delle quali scorteranno il mezzo che li trasporterà al centro di accoglienza Di Monastir.

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Pensate che la città più antica d’Italia sia Roma? Vi sbagliate! Si trova in Sardegna: ecco dove

La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, un reperto che parla e che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata
Quando si parla di città antiche, quasi tutti pensano subito a Roma. Fondata – secondo la tradizione – nel 753 a.C., la Capitale viene spesso celebrata come la “madre” di tutte le città italiane. Eppure, c’è un angolo di Sardegna che ha una storia ben più antica.
Bisogna viaggiare verso il profondo sud-ovest dell’isola, sull’isola di Sant’Antioco, per scoprire una città che esisteva prima ancora che Roma fosse solo un’idea: l’antica Sulky.
Siamo nel IX secolo avanti Cristo. I Fenici, grandi navigatori e commercianti, scelgono questo lembo di terra proteso nel Mediterraneo per fondare un importante insediamento. Non lo fecero a caso: Sulky era un punto strategico per gli scambi con l’Oriente e rappresentava un approdo sicuro nel cuore del Mare Nostrum.
La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, ritrovata proprio nel comune di Sant’Antioco, e datata con certezza all’800 a.C. Un reperto che parla, che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata.
Pensate: mentre sulle coste laziali ancora regnavano il silenzio e le paludi, a Sulky c’erano strade ortogonali, case costruite in pietra e mattoni d’argilla cruda, artigiani all’opera e mercanti che arrivavano da lontano.
E non è solo l’anfora a dircelo. A partire dagli anni ’80, gli archeologi Paolo Bernardini e Carlo Tronchetti hanno scavato nell’area chiamata Cronicario, accanto all’ospizio per anziani, trovando resti che raccontano tre epoche sovrapposte: fenicia, punica e infine romana. Oggetti in terracotta, ceramiche finissime, strutture urbane ben definite: tutto parla di una città che aveva già una sua identità forte secoli prima della nascita della democrazia ateniese.
Insomma, mentre a Roma si dibatteva su quale data scegliere per la sua fondazione (sì, perché anche quella fu una scelta politica!), a Sant’Antioco si commerciava già con Tiro e con Cipro.

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