Assemini: lancio di uova e arance contro edificio dei servizi sociali

Brutta sorpresa questa mattina davanti all'ingresso dell'edificio dei servizi sociali di Assemini. Qualcuno si è "divertito" a lanciare uova e arance. "In passato ci sono stati episodi spiacevoli, anche gravi, ma da quando ci sono le guardie giurate non era più capitato", ci spiega la responsabile dei Servizi Sociali, Valentina Melis
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Assemini: lanci di uova e arance contro la porta d’ingresso dell’edificio dei servizi sociali. «Siamo dispiaciuti e amareggiati, non abbiamo ritenuto necessario chiamare le forze dell’ordine, ci auguriamo che questo rimanga un episodio isolato», precisa a Vistanet il sindaco Mario Puddu.
La responsabile dei Servizi Sociali, Valentina Melis, : «In passato ci sono stati episodi spiacevoli, anche gravi, ma da quando ci sono le guardie giurate non era più capitato. Non abbiamo proprio idea di chi possa essere stato e del perché, comunque è successo quando gli uffici erano chiusi». Dalla primavera il servizio di sorveglianza è stato ridotto e la guardia giurata termina il suo turno alle 12, mentre gli uffici chiudono alle 14.30. La decisione presa dal Segretario Generale Santus, che ora non è più in carica, costringe quindi gli impiegati a chiudere a chiave la porta, per garantirsi la sicurezza, che con i tagli è venuta a mancare.
“Brutta sorpresa stamane all’ingresso dell’edificio dei servizi sociali, oggetto del lancio di uova da parte di qualche incivile – scrive il sindaco Mario Puddu si Facebook – Certo, capita di leggere fatti ben più gravi contro gli amministratori, ma è comunque un brutto segnale visto che, mi faceva notare la responsabile del servizio, non era mai accaduto prima d’ora. Voglio quindi esprimere la solidarietà mia e di tutta l’amministrazione ai dipendenti. Svolgono un lavoro impegnativo, importante e molto delicato in un settore che definire drammatico è poco.
Facciamo ciò che possiamo e ce la mettiamo tutte per rispondere alle esigenze di tutti gli utenti, che spesso sono superiori rispetto a quanto è nelle nostre possibilità. Ed esprimere il proprio malcontento in questo modo di certo non ci aiuta a migliorare e ancora meno risolve certe problematiche di cui, noi amministratori e dipendenti locali, siamo soltanto l’ultimo terminale. Mi auguro che rimanga un fatto isolato”.

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