Mesi di preparazione, studio e tentativi, per arrivare alla serata finale del Contamination Lab, promosso dall’Università di Cagliari e giunto oggi alla sua quinta edizione. A trionfare quest’anno MAGA, team formato da Claudio Bellu e Mersia Carboni, ideatore di un innovativo apparecchio ortodontico magnetico. La serata finale, svoltasi nella serata di domenica nella solenne cornice offerta dal Teatro Lirico di Cagliari, è stata condotta dal giornalista Alberto Matano. Tanti gli interventi: sul palco si sono succeduti la Rettrice Maria del Zompo, l’assessore regionale Raffaele Paci, il professore Nimrod Kozlovski e l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs. Tanti gli applausi per i ragazzi di Millesport Special Olympics, partner dell’edizione.

Sono stati sei i team giunti fino alla serata finale della quinta edizione del Contamination Lab, ma soltanto tre di questi sono arrivati fino al podio. Fra loro hanno alla fine trionfato i due giovani membri del team MAGA, progetto basato su una ricerca condotta dal CEO Claudio Bellu fin dal 2015. La proposta, che ha permesso la vittoria di 14mila euro più servizi e sostegni di vario genere al proseguimento e al lancio commerciale del prodotto – fra cui un anno di incubazione a Londra – consiste nell’ideazione di un apparecchio ortodontico magnetico, che si propone «di rinnovare il mondo degli apparecchi. Elimina gli inestetismi e i disagi anche igienici che derivano dall’uso dei sistemi più tradizionali, riducendo però i costi». Secondo posto invece per EABLOCK, piattaforma che promette di risolvere i problemi legati alla sicurezza in rete, vincitrice di un premio pari a 10500 euro più servizi. Terzo posto infine per GlamBNB, realizzatore di una piattaforma europea interamente dedicata al glamping, versione glamour del tradizionale campeggio: al team sono quindi andati 9000 euro, più alcuni servizi e opportunità offerti dai partner del Clab.

Due invece i premi speciali consegnati durante la serata, entrambi del valore di 2500 euro. Uno, consegnato dalla Rettrice, a riconoscimento della validità del brevetto proposto da EFlavor, team ideatore di un dispositivo medicale per il rilevamento oggettivo dei gusto. L’altro offerto invece dall’Associazione Clabber Unica e conquistato dalla stessa MAGA.

Il quiz di oggi è mutuato da un bellissimo racconto di Valentina Ragazzo, autrice del blog valepassaparola.it (che ringraziamo, come sempre). Vediamo se riuscite a indovinare in quale quartiere storico e come si chiama questo affascinante palazzo!

Foto Valentina Ragazzo

“Non c’è palazzo storico, o quasi, che non abbia al suo interno un’attività ricettiva. Anzi, non ci stupiscono più interi palazzi che cambiano volto e destinazione d’uso. Per Cagliari è l’uovo di Colombo, un modo incredibilmente banale di risolvere un problema che sembrava senza soluzione: il risanamento di interi quartieri (possibilmente con un buon recupero conservativo) è condizionato dal rendimento economico. È un discorso che vale per tutti e quattro i quartieri storici. Non c’è via alla Marina o a Stampace o a Villanova dove non si senta il rumore dei trolley trascinati. Indagine in corso, (sto fotografando quelle strutture ricettive che si trovano all’interno di palazzi storici o con vista su siti e panorami suggestivi), ho avuto il privilegio di respirare l’atmosfera di un palazzo in Marina. È uno dei palazzi Ravenna”.

La famiglia Ravenna è di origini ebree. Provenienti dalla Lorena, nel ‘400 si stabilirono in Liguria. Ebbero matrimoni altolocati imparentandosi con le famiglie più potenti, avevano evidentemente una posizione sociale molto elevata. A Cagliari arrivarono due rami, uno da Lavagna e l’altro da Genova, fra la fine del ‘700 e la metà dell’800. Il loro settore era il commercio marittimo.

Nel pavimento dell’atrio d’ingresso si possono notare le iniziali GBR. Fu infatti Giovanni Battista ad acquistare nel 1886 dagli eredi Rapallo tre edifici tra loro adiacenti, nelle vie Napoli, Barcellona e Cavour (casa grande, casa Saiu e casa Laxè). I tre edifici vennero trasformati radicalmente realizzando un palazzo unico con ingresso nella via Napoli. Di grande agiatezza economica, per molti anni GBR fu Console Onorario del Cile, nonché consigliere ed assessore nell’amministrazione Bacaredda. Amava l’archeologia, tanto da finanziare scavi nel “predio Ravenna” fra viale Bonaria e viale Cimitero.

Nel palazzo Ravenna ha sede la bellissima struttura “Arcipelago 37”. La notevole ristrutturazione del 2018 ha riportato alla luce affreschi e cementine originali”.