Esattamente come all’andata, il Cagliari deve fare uno sforzo enorme nel finale di gara per avere la meglio del Benevento: 2-1 il risultato finale grazie ai gol nel recupero di Leonardo Pavoletti e Niccolò Barella (su rigore). Eppure si può parlare di tre punti fortunosi: per un’ora i padroni di casa hanno dominato la partita, soprattutto finché il loro miglior giocatore (Brignola) è rimasto in campo. Dopo di che, Lopez ha inserito tutte le punte a disposizione e i giallorossi si sono abbassati abbastanza da lasciare campo libero al palleggio di Barella e Padoin: a quel punto è stato facile per i cagliaritani ritrovarsi spesso dalle parti di Puggioni. Una vittoria pazza e fondamentale perché riporta i rossoblù a + 5 dalla zona rossa e li avvicina alla salvezza.

CRONACA

Il Cagliari si presenta con gli stessi undici impiegati nella sfida con la Lazio, e la maglia bianca con strisce rossoblù. Palla d’avvio a favore dei padroni di casa, i ritmi sono bassi anche perché il Cagliari ha tutta l’intenzione di far impostare gli avversari per poi recuperare palla e ripartire in velocità. Castan libera un cross pericoloso di Guilherme, gli uomini di Lopez accelerano solo con una invenzione di Han sulla destra al 10′, sul cross Barella vede deviato in angolo un bel sinistro a giro. Conclusione completamente errata di Viola dal limite, Miangue arriva col tempo giusto in area ma il suo colpo di testa viene deviato ancora una volta in angolo. Al 23′ grande occasione del Benevento con Coda e Brignola, quest’ultimo colpisce a botta sicura ma prende solo il palo alla destra di Cragno prima che Ceppitelli liberi l’area. Al 32′ contatto in area campana tra Pavoletti e Djimsiti, Manganiello lascia correre. Il primo tiro in porta dei cagliaritani avviene da un colpo di testa molle di Pavoletti che Puggioni copre senza affanni, sul ribaltamento di campo giocata di forza di Djuricic e Coda col sinistro tira sopra la traversa. Al 44′ destro a lato di Sandro, a seguire un bel cross basso di Faragò non viene colto né da Pavoletti né da Padoin. Il primo tempo si chiude dopo un minuto di recupero.

Non passa nemmeno un minuto del secondo tempo e il Benevento passa in vantaggio: errore di Castan, uno-due tra Guilherme e Brignola, quest’ultimo spara un sinistro imprendibile per Cragno e lo supera. Nel giro di cinque minuti Alessio Cragno deve superarsi: prima al 50′ blocca a tu per tu una discesa incontenibile di Venuti, un minuto più tardi sull’ennesimo sinistro dalla distanza di Brignola. Lopez prova a smuovere la situazione inserendo Sau per Ionita, il Cagliari non riesce a dare profondità alla propria manovra e dunque rimane spesso lontano dall’area avversaria. Colpo di testa alto di Pavoletti su cross di Miangue, altro colpo di testa questa volta di Castan che va fuori. Debutto assoluto per Ceter, Lopez lo inserisce al posto di Han per aver più peso in fase offensiva. Entra pure Farìas per un nervosissimo Castan, il Benevento rischia di segnare ancora e questa volta con Coda che pretende troppo da una mezza rovesciata che va alto da buona posizione. I padroni di casa di schiacciano troppo e i rossoblù tentano di assaltare la porta avversaria, ma rischiano tanto: al 86′ discesa di Viola centralmente, servizio per Coda che colpisce bene ma non inquadra la porta. Non la inquadra nemmeno Sau da buonissima posizione, i minuti di recupero diventano 4 e il Cagliari può pareggiare al 91′ col solito grandissimo Leonardo Pavoletti: angolo di Farìas, allungo di Miangue e spizzata di Pavoletti a porta vuota. Due minuti più tardi su un cross di Barella, Viola tocca con la mano: Manganiello va a controllare al VAR e decide per il calcio di rigore. Sul dischetto si porta Barella al 95′ e va a segnare il gol della vittoria.

TABELLINO

Benevento: Puggioni; Letizia, Djimsiti, Sagna (al 45′ Venuti), Viola; Tosca, Sandro Djuricic (al 73′ Billong); Guilherme, Brignola (al 63′ Cataldi), Coda. All. De Zerbi

Cagliari: Cragno (6); Ceppitelli (6), Romagna (5.5), Castán (4.5) (al 79′ Farìas 5.5); Faragò (5), Ioniţa (5) (al 64′ Sau 5.5), Padoin (6), Barella (6.5), Miangue (5.5); Han (5) (al 76′ Ceter sv), Pavoletti (6). All. Lopez (5.5)

Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo. Assistenti: Filippo Meli e Filippo Valeriani

Gol: Brignola (46′), Pavoletti (91′), Barella (95′)

Ammoniti: Castan (28′), Faragò (37′), Brignola (49′), Cataldi (65′)

Note: recupero 1′ e 7′

Cagliari dice addio al Marina cafè Noir, si chiude un capitolo di cultura e libertà.

Dopo ventitré anni di parole, musica, incontri e riflessioni condivise, il Marina Cafè Noir lascia Cagliari. Il festival, nato con l’intento di avvicinare la cultura a tutti, senza confini sociali o appartenenze, sospende le sue attività in città.

L’evento cagliaritano Marina cafe Noir

Una decisione che segna la fine di un’epoca per la vita culturale dell’isola e apre una ferita profonda nel cuore di chi, in questi anni, ha trovato nel festival uno spazio di libertà e confronto. Nato all’inizio degli anni Duemila come progetto indipendente e inclusivo, il Marina Cafè Noir non è mai stato un semplice evento letterario. È stato un laboratorio urbano, un punto di incontro tra libri, teatro, musica e impegno civile. Ha occupato piazze e strade, trasformando angoli dimenticati della città in luoghi di partecipazione. Ogni edizione ha raccontato il mondo da prospettive diverse, intrecciando voci, generi e linguaggi. Gli organizzatori hanno sempre difeso l’idea di una cultura accessibile, capace di far dialogare realtà diverse, e nel tempo il festival è diventato un riferimento riconosciuto a livello nazionale, citato da riviste e guide come uno dei più originali d’Italia.

L’evento cagliaritano Marina cafe Noir

Negli anni, il Mcn ha saputo costruire una comunità viva e accogliente. Ha dato spazio a scrittori, artisti e pensatori italiani e internazionali, ma anche a chi, semplicemente, desiderava ascoltare e partecipare. Ha raccontato Cagliari fuori dai suoi confini, mostrando un volto aperto, creativo e contemporaneo della città. Tuttavia, dietro l’entusiasmo del pubblico e il prestigio conquistato, il rapporto con le istituzioni locali si è progressivamente incrinato. L’organizzazione ha denunciato un clima amministrativo sempre più complesso, fatto di ostacoli burocratici e di una percezione distorta del proprio ruolo. Sentirsi considerati un problema più che una risorsa, spiegano dall’associazione culturale Chourmo, ha reso insostenibile continuare a operare nello stesso contesto. Così è arrivata la decisione più difficile: sospendere le attività a Cagliari e cercare altrove nuovi spazi per far vivere il progetto. Il futuro del Marina Cafè Noir rimane aperto, come le storie che ha raccontato in questi ventitré anni. L’anima del festival continuerà a viaggiare, portando con sé la stessa energia, lo stesso desiderio di incontro e quella passione civile che lo hanno reso unico. Cagliari, invece, dovrà fare i conti con un’assenza che pesa, quella di un progetto che ha saputo parlare alla città e al mondo, ricordando a tutti che la cultura è prima di tutto un atto di libertà condivisa.