Ieri la notizia che la Fiorentina aveva rinnovato il contratto a Davide Astori nonostante la sua prematura scomparsa come gesto di solidarietà nei confronti della moglie Francesca e della figlia di due anni Vittoria aveva fatto il giro di alcune delle principali testate sportive nazionali e non solo. Purtroppo però si trattava di vera e propria fake news.

Diciamo purtroppo perché qualcuno, anche nella tragedia, ha avuto il coraggio di diffondere una bufala che per le persone più vicine all’ex calciatore di Fiorentina, Roma e Cagliari  suona come un insulto indecente. Per farlo ha attribuito la diffusione della notizia al commissario straordinario della Serie A Giovanni Malagò. Più tardi un’agenzia ha ripreso la notizia che è finita sulle home page di alcuni dei principali quotidiani nazionali.

Ma è lo stesso Malagò a smentire in serata la notizia ai microfoni della trasmissione di Italia 1 “Tiki-Taka”: «Trattasi di una cosiddetta fake news – ha detto esplicitamente il presidente del Coni – la Fiorentina mi ha detto che è sicuramente in progetto di fare qualcosa di importante per la famiglia di Astori, ma non ha mai parlato di rinnovo postumo del contratto. Farà qualcosa in silenzio, nel perfetto stile della società».

Una smentita che però conferma la vicinanza della società alla famiglia di Astori e la volontà di onorare, anche economicamente e moralmente, la memoria del suo ex capitano. Senza troppi squilli di tromba, quelli sì, sono decisamente fuori luogo.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.