Bambina di 9 anni fatta prostituire per 25 euro dai genitori. Orrore a Palermo
Palermo, facevano prostituire la figlia di nove anni per 25 euro: arrestati i genitori. Padre e madre ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione. Arresti anche per due uomini che abusavano della bambina. Un piccolo paese
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Palermo, facevano prostituire la figlia di nove anni per 25 euro: arrestati i genitori. Padre e madre ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione. Arresti anche per due uomini che abusavano della bambina.
Un piccolo paese della provincia di Palermo, Trappeto, e una famiglia che viveva in una condizione sociale di assoluto degrado. E’ questo lo scenario, riportato dal Corriere, nel quale era costretta a subire violenza una bambina di 9 anni. Obbligata dai genitori a prostituirsi. Le indagini dei carabinieri di Partinico hanno permesso di individuare anche due uomini che avevano abusato della bambina, in cambio di soldi consegnati direttamente ai genitori. Agli arresti domiciliari sono finiti il padre e la madre della vittima e i due uomini che avevano avuto rapporti sessuali con lei.
L’inchiesta è iniziata dopo la denuncia di un uomo che ha visto in aperta campagna la piccola appartarsi con uno dei due indagati e compiere per due volte atti sessuali. Dopo una serie di appostamenti, i carabinieri fermarono, su una strada sterrata adiacente un terreno agricolo, un’auto con a bordo un anziano in compagnia della bambina. Dalle indagini è emerso che la madre organizzava gli incontri a pagamento – e talvolta vi partecipava – che alcune volte avvenivano anche nell’abitazione della coppia. Il padre, pur sapendo quanto era costretto a subire la figlia, incassava i soldi dei clienti. La minore, ascoltata con l’aiuto di esperti di psicologia infantile, ha confermato le parole del testimone e ha raccontato tutto agli investigatori. La piccola, che è stata allontanata dalla casa dei genitori e affidata a una casa famiglia, ha detto che per ogni prestazione sessuale veniva pagata 25 euro.
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In monopattino sulla 131 Carlo Felice, taglia la strada alle auto

In monopattino elettrico sulla Statale 131: manovra spericolata, sfiorata la tragedia tra Sestu e Cagliari.
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In monopattino sulla 131 Carlo Felice, taglia la strada alle auto.
In monopattino elettrico sulla Statale 131: manovra spericolata, sfiorata la tragedia tra Sestu e Cagliari.
Come ha riportato L’Unione Sarda, un episodio di gravissima imprudenza si è consumato ieri pomeriggio lungo la Statale 131, riaccendendo l’allarme sulla sicurezza stradale e l’uso sregolato dei mezzi di micromobilità.
Un giovane a bordo di un monopattino elettrico è stato avvistato mentre percorreva l’importante via di scorrimento veloce, in un tratto cruciale compreso tra i comuni di Sestu e Cagliari, un’area ad altissima densità di traffico e velocità.
La situazione, già di per sé assolutamente vietata dal Codice della Strada per questa tipologia di veicoli, ha raggiunto il culmine della pericolosità in prossimità dello svincolo che indirizza il flusso veicolare verso l’aeroporto di Cagliari-Elmas e il polo ospedaliero. Secondo quanto è stato riportato dal quotidiano L’Unione Sarda, il giovane, incurante delle normative e dei rischi connessi, ha compiuto una manovra estremamente azzardata. Nonostante avesse chiaramente percepito la presenza di un’automobile che sopraggiungeva a velocità di crociera, ha tagliato la strada al veicolo. L’obiettivo era quello di proseguire la sua marcia sulla Statale, immettendosi nella direzione della celebre Carlo Felice, la prosecuzione della 131 verso il centro del capoluogo.
Soltanto la prudenza e la tempestiva reazione dell’automobilista coinvolto hanno impedito che questa condotta sconsiderata avesse conseguenze ben più gravi. Chi era alla guida del veicolo, fortunatamente, non procedeva ad alta velocità, condizione che ha permesso di evitare un impatto potenzialmente nefasto per la vita del conducente del monopattino e l’incolumità degli occupanti dell’auto. L’unico, e forse insufficiente, accorgimento di sicurezza rilevato sul giovane era il fatto che almeno aveva il casco, accessorio obbligatorio ma che da solo non basta certo a giustificare una violazione così plateale delle regole di circolazione.
Questo episodio, purtroppo, non può essere derubricato a un caso isolato. Negli ultimi tempi, infatti, si sono moltiplicate le segnalazioni di mezzi simili in transito sulla Statale 131, un’abitudine sempre più diffusa e pericolosa che desta profonda preoccupazione tra le forze dell’ordine e gli addetti ai lavori. È fondamentale ribadire, in ogni occasione, che la Statale 131 non è un percorso sul quale i monopattini elettrici possono transitare, essendo riservata esclusivamente a veicoli a motore con le caratteristiche e le omologazioni previste per la viabilità extraurbana principale. Le autorità sono chiamate ora a intensificare i controlli e le sanzioni per debellare questa prassi che, come dimostrato, mette costantemente a repentaglio l’incolumità pubblica.
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