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Perché dei sardi si dice che sono “Pocos, locos y mal unidos”?
L’espressione “pocos, locos y mal unidos” – cioè “pochi, pazzi e mal uniti” – è una delle frasi più note che vengono associate ai sardi, ma ha origini storiche ben precise. Perché viene attribuita anche a torto?
Risale al XVII secolo e fu utilizzata da un funzionario spagnolo che, in un rapporto al re, descrisse così gli abitanti dell’isola. Non era un insulto generico, ma un giudizio legato al contesto del tempo, in particolare alla frammentazione linguistica e culturale che caratterizzava la Sardegna: nei villaggi si parlava il sardo, nelle città dominavano catalano e spagnolo, e mancava una reale coesione.
Col passare dei secoli, la frase si è trasformata in un luogo comune, tanto radicato da essere ripetuto persino dai sardi stessi, fino a diventare una sorta di autocritica. Eppure, se la si analizza, non tutto ciò che afferma corrisponde a verità. “Pocos” riflette una realtà oggettiva: l’isola è sempre stata poco popolata rispetto ad altri territori e ancora oggi soffre di spopolamento, soprattutto nei piccoli centri. “Locos”, invece, appare come un pregiudizio: la storia e la cultura sarda mostrano piuttosto resilienza, ingegno e capacità di adattamento, qualità sviluppate in secoli di dominazioni, difficoltà economiche e isolamento geografico. Più complesso il discorso su “mal unidos”: è vero che la Sardegna, divisa da montagne e difficoltà nei trasporti, ha spesso vissuto in comunità autonome e autosufficienti, ma allo stesso tempo non mancano esempi di solidarietà e unità, come pratiche comunitarie tradizionali e l’orgoglio collettivo nel sostenere l’isola nelle sfide moderne.
Oggi il detto viene spesso ricordato con ironia o ribaltato come stimolo all’autocritica e al miglioramento, più che come un marchio negativo. In realtà, dietro quella formula seicentesca rimane l’immagine stereotipata di un popolo che, nonostante i luoghi comuni, ha dimostrato di saper preservare una forte identità, con una cultura unica e una coesione che emerge soprattutto nei momenti più difficili.