Peste suina. A Budoni allevamento di maiali non registrati. Animali in quarantena e 10mila euro di multa al proprietario

Quando Gavino Guiso parla della sua azienda, non racconta una semplice storia di produzione casearia, ma una traiettoria umana e imprenditoriale che attraversa il desiderio di riscatto, la fatica della differenziazione e la ricerca di un’identità capace di sfidare il mercato. “All’inizio commerciavo anche prodotti non sardi, ma non valorizzavo davvero il territorio. Mi sembrava di muovermi in uno spazio angusto, dove non riuscivo a esprimermi”. Da questa insoddisfazione è nato il primo passo verso ciò che oggi è Guiso Formaggi: un’azienda sarda che firma con orgoglio ogni prodotto e che, grazie a innovazione e caparbietà, è riuscita a ritagliarsi un posto di riguardo nel mercato. La sua sede è in una terra di caseifici, dove la competizione è forte e lo spazio per emergere sembra ridotto al minimo. Ma è proprio in questo contesto che Gavino sceglie di iniziare la sua avventura, accettando il rischio di “non trovare spazio” e decidendo, con lucidità e coraggio, di fare della differenza il proprio segno distintivo.
“Il mercato è una giungla – afferma – e ci vuole una grande capacità di adattamento. Noi abbiamo scelto di offrire qualcosa di realmente nuovo, frutto di una visione moderna della Sardegna, unendo creatività e arte culinaria”. Questa visione ha portato il caseificio a distinguersi non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per l’attenzione alla salute e al benessere, come dimostrano i formaggi ricchi di CLA (acido linoleico coniugato), noto per le sue proprietà bioattive. Una scelta che riflette la filosofia dell’azienda: innovare senza rinunciare alla natura, crescere restando fedeli al territorio.
Ma il percorso di Guiso Formaggi non si è costruito solo all’interno del proprio laboratorio. Una svolta decisiva è arrivata nel momento in cui l’azienda ha scelto di entrare nel circuito Sardex, una rete di credito commerciale che da quindici anni promuove uno scambio virtuoso tra imprese locali e che, nel mese di maggio, ha deciso di premiare proprio le realtà più attive e significative.
“Una delle difficoltà più grandi quando si parte è trovare un mercato – racconta Gavino – e Sardex, da subito, ha rappresentato una risposta concreta. È un mercato ricettivo, curioso, pronto ad ascoltare”. In questo ascolto, in questa disponibilità all’incontro, Guiso ha trovato una leva strategica non solo per vendere i propri prodotti, ma per strutturare una crescita sana, continua e diversificata.
Sardex, infatti, non si è rivelato utile solo nella vendita: ha permesso di smaltire velocemente magazzino in eccedenza, di concludere scambi vantaggiosi, di ottenere prestiti in crediti per ultimare la ristrutturazione del caseificio e persino di coprire l’80% della tassazione attraverso crediti d’imposta. Ma, soprattutto, ha attivato un circuito virtuoso in cui ogni acquisto genera nuova possibilità. L’approccio di Gavino è concreto e proattivo. Non si limita a usare Sardex, ma ne diventa quasi un ambasciatore, aiutando altre imprese a comprenderne il valore e ad attivarlo nella loro realtà. Una sorta di “tutor” che guida gli altri nella comprensione di un sistema che funziona solo se si entra in relazione. Perché, alla fine, è questo l’aspetto più dirompente del circuito: la sua capacità di generare comunità.
In un territorio come quello sardo, dove Gavino osserva che spesso “c’è rispetto reciproco, ma anche distanza”, Sardex costruisce ponti, crea filiere, mette le basi per una massa critica in grado di dialogare con i grandi buyer. L’esperienza di Guiso Formaggi dimostra come Sardex possa diventare un vero e proprio acceleratore anche per l’ingresso nella GDO. Grazie alla rete del circuito, l’azienda ha affinato la propria offerta, consolidato i rapporti con buyer e distributori e generato vendite in euro a partire da connessioni nate in Sardex. Il credito circolare, unito a una community pronta ad ascoltare e testare nuovi prodotti, si traduce in un vantaggio competitivo concreto: visibilità, accesso a nuovi canali e la possibilità di presentarsi alla grande distribuzione con una base solida, sia commerciale che relazionale.
E forse è proprio questo lo scatto che distingue Guiso Formaggi dalle tante realtà che nascono e faticano a trovare una direzione. La capacità di utilizzare ogni strumento per costruire qualcosa che vada oltre il prodotto: un’identità, una rete, una direzione. Il futuro? È già in movimento. L’azienda sta consolidando nuovi rapporti con realtà della penisola, aprendo le porte a una presenza nazionale. Rapporti nati proprio grazie al circuito Sardex, che ha fatto da “gancio” relazionale anche laddove le transazioni si sono concluse in euro. La visione si espande, ma il cuore resta quello: una Sardegna moderna, sfidante, che non ha paura di ripensarsi.
E a chi oggi sta pensando di entrare nel circuito, Gavino lancia un invito chiaro, quasi un appello. “Fatelo. Avrete benefici economici, di marketing e relazionali fin da subito. Per ottenere lo stesso risultato dovreste rivolgervi a dieci consulenti diversi, spendendo molto di più. E se avete dubbi, chiamatemi”. È difficile pensare a un testimone più efficace. Perché in fondo, dentro ogni forma di innovazione, c’è sempre una storia personale. E quella di Gavino Guiso è la storia di chi ha scelto di non aspettare che le cose cambiassero, ma di cambiarle da sé. Con intelligenza, con determinazione. E con quella “sete di rivincita” che, oggi, si è trasformata in un esempio di successo condiviso.