Il gol di Luca Cigarini ha spazzato via ogni polemica. È molto difficile per la dirigenza del Cagliari trattenere i nervi saldi dopo la sequenza di errori a sfavore ottenuti nelle ultime sei giornate. Però la trasferta di Crotone ha i suoi risvolti positivi: i rossoblù mantengono un vantaggio discreto sulla terz’ultima, quella Spal che domenica prossima arriverà alla Sardegna Arena. Una vittoria potrebbe chiudere quasi definitivamente i giochi salvezza.

Tommaso Giulini deve stare calmo. Ha avuto la conferma che non vi è sudditanza psicologica nei confronti delle grandi da parte degli arbitri, ma solo tanto orgoglio. Paolo Tagliavento è il fischietto che fin qui ha utilizzato maggiormente il VAR, certificando una certa insicurezza di fondo che lo attanaglia dalla prima giornata e che risulta squalificante per una figura dal profilo internazionale. Risulta altamente squalificante anche la visione delle immagini: in tre occasioni ha avuto il coraggio di confermare la prima decisione nonostante il replay facesse vedere ben altro. Non era rigore il contatto tra Faragò e Nalini in area, non era rosso diretto il contatto tra Pisacane e Ricci ed era regolare il gol del 2-1 segnato dai pitagorici. Tre errori macroscopici che insistono sulla volontà degli arbitri d’aver ragione a qualunque costo, anche davanti all’evidenza.

Non deve alterarsi il presidente, il Cagliari ha gli anticorpi per tutto. In dieci, con una rosa dimezzata da infortuni e squalifiche e col primo portiere Alessio Cragno costretto ad uscire per uno scontro, i rossoblù hanno mantenuto salda la porta salvo capitolare al culmine della stanchezza. Fortunatamente l’arbitro ha compensato i suoi errori, ma dalla battaglia fuoriesce il carattere dei veterani del calcio italiano come Cigarini e Castan, trascinatori della squadra in un momento generale molto teso. Il pareggio strappato a Crotone mantiene inalterate le distanze ma soprattutto scrive un + 1 in caso di arrivo a pari merito negli scontri diretti. Ed attenzione a questo punto: le prossime gare con Spal, Sassuolo e Chievo ottengono una importanza chiave nel discorso salvezza. In particolare coi ferraresi arriva un match point fondamentale per i ragazzi di Lopez: vincere significherebbe chiudere ogni discorso legato alla salvezza ed avviarsi ad un campionato tranquillo (salvo eventuali ed improvvisi tracolli).

Si chiama Anita ed è una cagnolina dal cuore d’oro in cerca di una seconda possibilità. Ha circa 10 anni, pesa 20 chili ed è una taglia media. Vive attualmente nel canile di Villacidro, ma è pronta a mettersi in viaggio per raggiungere una vera casa, anche nel nord Italia, pur di trovare finalmente una famiglia che le voglia bene.

Anita è negativa alle malattie mediterranee, sa andare al guinzaglio ed è compatibile con la vita in famiglia. È una cagnolina tranquilla, affettuosa e dal carattere equilibrato: un’anima gentile che aspetta solo di essere notata.

Dopo una vita vissuta tra le sbarre, merita di conoscere il calore di un divano, una ciotola sempre piena e soprattutto l’amore di chi saprà prendersi cura di lei. Chi desidera offrire ad Anita la casa che non ha mai avuto può contattare il numero 328 3661490. Aprire il cuore a un cane adulto significa ricevere in cambio una gratitudine immensa.