“Non votiamo se non arrivano i soldi che ci spettano”: i pastori di Ollolai restituiscono le schede elettorali
Singolare protesta da parte dei pastori di Ollollai che due giorni fa hanno restituito al sindaco del paese barbaricino Efisio Arbau le proprie schede elettorali. A dare la notizia era stato proprio Arbau: «I pastori di Ollolai hanno restituito le schede
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Singolare protesta da parte dei pastori di Ollollai che due giorni fa hanno restituito al sindaco del paese barbaricino Efisio Arbau le proprie schede elettorali. A dare la notizia era stato proprio Arbau: «I pastori di Ollolai hanno restituito le schede elettorali. Protesta per i ritardi ed i mancati pagamenti. Ho informato il prefetto».
Il motivo della protesta è il mancato pagamento dei premi comunitari da parte di Argea, ormai in ritardo da due anni. «Non voteremo alle elezioni politiche se non arriveranno i premi che aspettiamo almeno da due anni – ha detto il leader del gruppo Priamo Cottu all’Ansa -. Per questo mercoledì con i nostri familiari siamo andati in Comune a Ollolai e abbiamo restituito le schede nelle mani del sindaco. Stamattina la nostra protesta si è spostata in Prefettura dove siamo stati ricevuti dalla prefetta Carolina Bellantoni. Siamo in ginocchio con la siccità e con la vendita del prodotto che non copre neanche la metà dei costi di produzione, abbiamo bisogno di aiuto ma i premi continuano a tenerseli per cavilli burocratici. Una situazione che ci sta portando all’esasperazione».
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Pedofilia online, due arresti in Sardegna e migliaia di file sequestrati: rete smantellata dalla Polizia Postale

Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati decine di migliaia di file di pornografia minorile.
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Maxi operazione della Polizia di Stato contro la pedofilia online, con perquisizioni e arresti in diverse regioni italiane. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone e all’arresto di quattro uomini, due dei quali in Sardegna e due nel Lazio, per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
L’attività investigativa è stata condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica per la Toscana ed è scaturita dall’analisi di un dispositivo informatico sequestrato nel corso di una precedente operazione di contrasto ai reati sessuali online. Da quell’esame è emersa l’esistenza di una rete di utenti attivi nello scambio di contenuti illeciti, consentendo agli investigatori di localizzare in Italia 17 profili ritenuti coinvolti.
Per mesi, i poliziotti hanno monitorato le attività digitali dei soggetti sospettati, accertando che scaricavano e, in alcuni casi, condividevano immagini e video raffiguranti abusi su minori attraverso applicazioni di messaggistica istantanea. Gli approfondimenti successivi hanno permesso di risalire alle identità degli utenti: tutti uomini di età compresa tra i 20 e i 70 anni, residenti in varie regioni del Paese, alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici.
Sulla base degli elementi raccolti, la Procura di Firenze ha disposto i decreti di perquisizione, eseguiti con un imponente spiegamento di forze: oltre 50 operatori della Polizia Postale impegnati in Toscana, Sardegna, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Veneto, sotto il coordinamento del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo).
Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati decine di migliaia di file di pornografia minorile, in alcuni casi archiviati e catalogati con estrema precisione. L’ingente quantità di materiale rinvenuto ha fatto scattare l’arresto in flagranza per quattro indagati. Gli altri sono stati denunciati a piede libero, ad eccezione di tre soggetti risultati al momento irreperibili.
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