Archiviata la debacle della nazionale italiana, il campionato di calcio di Serie A riprende a popolare i weekend dei tifosi con la tredicesima giornata. Il Cagliari vola a Udine dove proverà, domani pomeriggio dalle ore 15.00 (diretta Sky Calcio 4), a conquistare altri punti in trasferta. Diego Lopez chiama a raccolta i suoi attaccanti: è giunta la loro ora per far svoltare la stagione.

Lo staff tecnico ha atteso tanto affinché i terminali offensivi potessero fare il proprio lavoro. Il risultato vede i tre gol di Joao Pedro, i due di Leonardo Pavoletti e uno solo di Marco Sau: troppo poco per una formazione che ha l’ambizione di salvarsi e, se possibile, pensare ad altri obiettivi nella seconda parte del campionato. All’appello manca Diego Farìas – autore fin qui di numerosi errori sotto porta, Niccolò Giannetti e Federico Melchiorri. Il rientro di quest’ultimo è un toccasana per Lopez che al suo arrivo aveva posto come condizione il recupero completo del giocatore, dato che lo ritiene altamente funzionale al suo progetto. La buona notizia è che a supporto delle punte, ci sarà un’ampia scelta: l’infermieria si è svuotata, anche Alessandro Deiola e Andrea Cossu sono di nuovo abili e arruolati. I ballottaggi si sprecano, ma l’intenzione sembra quella di continuare a puntare sui ragazzi che han sconfitto il Verona, con l’unica eccezione di Pisacane al posto di Andreolli nella difesa a tre.

Luigi del Neri è invece memore della grande vittoria ottenuta lo scorso anno e allora rivede l’attaccante Stipe Perica dal primo minuto al fianco di Maxi Lopez: il croato dal fisico di cristallo mise alla berlina la difesa rossoblù e la condannò ad una sconfitta. Alle loro spalle agirà il trequartista De Paul mentre è a centrocampo che i bianconeri soffrono le assenze vista la mancanza di Emil Hallfredsson, perno fondamentale dello scacchiere. Notizia positiva il rientro anticipato dalla nazionale di Valo Behrami, al quale però verrà preferito il più dinamico Jakub Jankto. Entrambe le formazioni terranno in panchina i loro portieri di prospettiva: se Lopez vive il ballottaggio tra Rafael e Cragno, Del Neri si è convinto della necessità di affidarsi al più esperto Bizzarri.

Toccherà a Gianluca Manganiello dirigere Udinese-Cagliari alla “Dacia Arena” di Udine. Per il fischietto di Pinerolo si tratta della sesta partecipazione ad una gara dei rossoblù e alla seconda occasione in cui arbitrare entrambe le squadre assieme: infatti nell’anno della retrocessione, Manganiello vide lo spettacolo del 4-3 tra cagliaritani e friulani coi gol di Sau, Joao Pedro, Mpoku e l’autogol di Bruno Fernandes per la formazione di Festa. Al suo fianco avrà gli assistenti Salvatore Longo di Paola ed Emanuele Prenna di Molfetta, il quarto ufficiale Antonio Rapuano di Rimini, gli addetti al VAR Gianluca Aureliano di Bologna e Marco Piccinini di Forlì.

PROBABILI FORMAZIONI.

UDINESE: Bizzarri; Widmer, Danilo, Samir, Adnan; Jankto, Fofana, Barak; De Paul, Maxi Lopez, Perica. All: Luigi Delneri.

A disposizione: Scuffet, Borsellini, Adnan, Angella, Bochniewicz, Pezzella, Balic, Behrami, Ingelsson, Bajic, Lasagna, Matos.

Indisponibili: Hallfredsson, Larsen

CAGLIARI: Rafael; Pisacane, Ceppitelli, Romagna; Faragò, Barella, Cigarini, Ionita, Padoin; Pavoletti, Farias. All: Diego López.

A disposizione: Cragno, Crosta, Capuano, Miangue, Andreolli, Van der Wiel, Cossu, Deiola, Dessena, Joao Pedro, Giannetti, Sau.

Indisponibili: /

Dovunque è andato ha lasciato il sorriso e il ricordo del suo esempio di professionismo e impegno: Daniele Dessena lascia il calcio giocato a pochi giorni dal suo 37° compleanno (10 maggio).

Di strada ne ha fatto tanta quel ragazzo di origini sarde (il nonno paterno era di Benetutti), cresciuto nel Parma e in poco tempo impostosi al calcio italiano. Centrocampista duttile e dotato di grande corsa è sempre stato molto abile negli inserimenti. Dopo Parma e Sampdoria nel 2009 l’arrivo al Cagliari agli ordini di Massimiliano Allegri. Seguono due anni da protagonista alla Sampdoria e nel 2012 il ritorno al Cagliari.

Dei rossoblù diventa una bandiera, accumulando 206 presenze e mettendo a segno 12 reti, alcune delle quali bellissime. L’attaccamento alla maglia gli vale la fascia di capitano indossata sempre con orgoglio e rispetto. Dopo la retrocessione del 2016 decide di restare in maglia rossoblù e “sacrifica” di fatto una gamba infortunandosi gravemente tibia e perone in uno scontro di gioco contro il bresciano Coly. Resta fermo quasi un anno: torna in campo in Serie A e nel match del 31 ottobre 2016 segna una doppietta decisiva contro il Palermo.

Dopo due anni al Brescia e due al Virtus Entella, Dessena si trasferisce a Olbia: una scelta di vita che chiude la sua carriera nell’Isola di cui si è sempre sentito figlio, anche se con l’amarezza della retrocessione in Serie D.

“Oltre 200 presenze con la nostra maglia, quante battaglie insieme! Adesso nuove sfide fuori dal rettangolo verde ti attendono. In bocca al lupo per tutto, Desse”, si legge in un post del Cagliari Calcio.

“Smetto di giocare perché è arrivato il mio momento – ha detto il calciatore in conferenza stampa-. Sembra strano da sentire, ma sono orgoglioso di smettere anche con una retrocessione, perché mi sento di aver dato tutto. Ho raggiunto un obiettivo che forse per la gente non vuol dire niente, giustamente visto che siamo retrocessi, ma per me vuole dire tanto. L’obiettivo era di smettere in Sardegna, un obiettivo che mi son posto dopo 10 anni di Cagliari e quasi 2 qua a Olbia, dove mi sono sempre sentito a casa. Mi sento uno di voi. Son dispiaciuto molto, però è arrivato il mio momento. Ci tengo infine a ringraziare dal primo all’ultimo i miei compagni di squadra a cui penso di aver dato tanto e loro mi hanno dato tanto. Voglio ringraziare mia moglie, mio figlio Tommaso e l’altro mio figlio che deve nascere. Ringrazio tutta la mia famiglia. Penso sempre di essere stato uomo. Non ho mai avuto interessi personali, ho preso decisioni giuste e decisioni sbagliate, ma sempre per il bene della squadra, dell’Olbia e di tutte le squadre in cui ho giocato. E su questo penso che me ne vada dato atto”. Dessena ha chiuso la conferenza stampa commosso.