I ricci di mare potranno essere pescati in tutte le acque della Sardegna. Il via libera del Ministero delle Politiche agricole è arrivato poche ore fa: il documento è stato firmato dal Direttore generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, Riccardo Rigillo. D’ora in poi, i pescatori subacquei professionisti in possesso delle necessarie autorizzazioni regionali, di un’imbarcazione propria e di una regolare licenza, potranno pescare i ricci anche nelle altre aree dell’Isola, più precisamente nei cinque compartimenti di Cagliari, Olbia, Oristano, La Maddalena e Porto Torres, previa autorizzazione da parte della Capitaneria del porto prescelto per la pesca.

La Regione ora dovrà firmare il decreto che darà il tanto atteso via libera alla raccolta. La stagione, come tutti gli anni, sarebbe dovuta cominciare già dal 1° novembre, ma problematiche legate al contenzioso tra i sub di Cagliari e Cabras hanno rinviato il tutto. Ora, si spera, il Ministero ha messo fine a questa diatriba con la nuova regolamentazione. Gli amanti dei ricci aspettano con trepidazione la data in cui si potrà tornare a gustare i prelibatissimi frutti di mare. Data che, con ogni probabilità, verrà decisa la settimana prossima dopo la riunione del Comitato pesca regionale e la firma del decreto da parte della Regione.

Camminare di più, vivere meno stressati e curare il cuore: potrebbe essere questa la formula della longevità in Sardegna. A fornire dati concreti ci pensa lo Studio SABA (Sardinia Aging Biomarkers Analysis), condotto dalla startup Nuraxi in collaborazione con l’Università di Sassari su 1.500 sardi, i cui primi risultati sono stati presentati ieri all’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari.

L’analisi ha evidenziato che i partecipanti percorrono in media 10.264 passi al giorno, molto più della media osservata in studi internazionali, confermando come l’attività fisica quotidiana – non necessariamente sportiva – sia un pilastro della longevità. Ma il movimento non è l’unico fattore: lo studio ha rilevato che frequenza cardiaca a riposo, stress e relazioni sociali giocano un ruolo cruciale. Una vita meno solitaria e meno stressante contribuisce a un cuore più sano e, presumibilmente, a vivere più a lungo.

Dallo studio emergono anche differenze di genere: gli uomini risultano più attivi (+1.236 passi al giorno), mentre le donne dormono di più ma mostrano frequenza cardiaca e livelli di stress mediamente più alti. Questi dati confermano l’importanza di approcci personalizzati alla prevenzione.

Proprio su questa idea si basa Nora, assistente di salute basato su intelligenza artificiale sviluppato da Nuraxi. Nora non si limita a monitorare parametri fisiologici, ma interpreta segnali precoci, simula scenari futuri e guida l’utente nelle scelte quotidiane per migliorare salute e longevità, combinando scienza e tecnologia in un approccio “su misura”.

“I dati preliminari ci entusiasmano – afferma Ugo Faraguna, Professore di Neurofisiologia e referente scientifico dello studio – perché ci permettono di misurare non solo la durata della vita, ma soprattutto la qualità. L’obiettivo è imparare dal mito della longevità sarda e non solo aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni”.

Lo Studio SABA continuerà, ampliando la raccolta dati e approfondendo i fattori che rendono la Sardegna una delle regioni con la più alta aspettativa di vita, offrendo una combinazione unica di scienza, movimento e benessere psicofisico.