“Riprendiamoci la libertà”: Flash mob nazionale contro la violenza sulle donne. Oggi in piazza Yenne

La Camera del Lavoro Cgil di Cagliari partecipa alla mobilitazione nazionale “Riprendiamoci la libertà” in programma oggi 30 settembre contro la violenza sulle donne con un flash mob in piazza Yenne alle ore 18. “La libertà non ha colore, non
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La Camera del Lavoro Cgil di Cagliari partecipa alla mobilitazione nazionale “Riprendiamoci la libertà” in programma oggi 30 settembre contro la violenza sulle donne con un flash mob in piazza Yenne alle ore 18.
“La libertà non ha colore, non ha appartenenza, non ha simboli, è una pagina bianca su cui scrivere tutto e per farlo insieme, vi aspettiamo in piazza, chiedendovi di indossare qualcosa di bianco, come simbolo di un nuovo percorso da costruire e condividere.
Nel banchetto allestito per distribuire materiale informativo e sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza e, più in generale, sulle politiche di genere, ci saranno anche delle magliette bianche su cui colorare e scrivere le parole della libertà. Ritroviamoci insieme, #riprendiamocilalibertà”.
A sostegno della mobilitazione la Cgil nazionale ha lanciato l’appello “Avete tolto il senso alle parole” nel quale viene sollecitato un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura. Si può aderire all’indirizzo http://www.progressi.org/avetetoltoilsensoalleparole

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Quiz per cagliaritani doc: una striscia di sabbia di nessuno che, in realtà, è sempre stata di tutti. Come si chiama?

Tutti i cagliaritani lo conoscono: impossibile, se siete nati e cresciuti qui, non esserci passati almeno una volta nella vita!
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Al Poetto c’è un pezzetto di spiaggia di pochi metri che tutti i cagliaritani, da generazioni, chiamano “il buco”. Si tratta di una striscia di sabbia fra uno degli stabilimenti balneari storici della spiaggia dei centomila, il Lido e quello della Marina Militare.
Qui la sabbia è rimasta, come un tempo, bianchissima e finissima: le due strutture parallele degli stabilimenti hanno permesso che si mantenesse quasi intatta, pre-ripascimento.
Questo piccolo angolo di nessuno, in realtà è sempre stato di tutti: spesso utilizzato per entrare di straforo al Lido senza pagare il biglietto, qui vige da sempre un ordinato disordine. Niente ombrelloni monocolore piantati a pochi cm di distanza come negli stabilimenti lì vicino, niente guardiani pronti a controllare l’acquisto o meno del biglietto d’ingresso, niente di niente, solo sole, spiaggia, mare.
Un luogo di ricordi per generazioni di cagliaritani che lo hanno sempre vissuto come spazio libero e comunitario. Un “buco” che viene vissuto ancora oggi, fragile e prezioso, come simbolo del Poetto di un tempo che ancora resiste.

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