A Montevecchio la mostra scambio di fossili e minerali tra pezzi introvabili e vecchi aneddoti sul borgo minerario
A Montevecchio la mostra scambio di fossili e minerali tra pezzi introvabili e vecchi aneddoti sul borgo minerario. In occasione della Giornata Europea del Patrimonio, nell’incantevole cornice di Montevecchio è stato organizzato l’evento “Montevecchio la miniera dei Sanna Castoldi: un
A Montevecchio la mostra scambio di fossili e minerali tra pezzi introvabili e vecchi aneddoti sul borgo minerario.
In occasione della Giornata Europea del Patrimonio, nell’incantevole cornice di Montevecchio è stato organizzato l’evento “Montevecchio la miniera dei Sanna Castoldi: un filo d’argento che unisce industria, natura e cultura”. Tra le varie iniziative in programma, presso l’ex garage mezzi Montevecchio, in piazzale Rolandi si è tenuta la mostra scambio di minerali, campioni e fossili a cura del Gruppo Mineralogico Arburese. Una ventina di collezionisti hanno esposto orgogliosamente le loro preziose raccolte.
Sono tutti grandi appassionati, sono pronti a soddisfare ogni curiosità dei visitatori e a raccontare la storia di ogni singolo pezzo. Come il signor Vincenzo Manca, organizzatore della mostra. «Io sono nato e cresciuto qui a Montevecchio, era bellissimo qui, si viveva bene. Mio padre Libero faceva il minatore e io trascorrevo le giornate a cercare minerali rari».
Indica una teca che contiene una piccola inestimabile collezione: due grossi pezzi di anglesite verde e dei pezzi di cerussite. I minerali più rari e preziosi della zona. «Con il mio amico Elvio Scussel ce ne stavamo fuori dalla miniera un po’ nascosti. Elvio era figlio di un sorvegliante veneto, perché sa all’epoca nei primi anni sessanta di tecnici esperti qui non ce n’erano, venivano tutti dal Veneto o dalla Toscana. Avevamo calcolato gli intervalli con cui i carrelli carichi di roccia uscivano all’esterno. Ci tenevamo pronti e al momento giusto saltavamo fuori, selezionavamo velocemente i pezzi più interessanti, e ci allontanavamo col bottino per esaminarlo meglio».
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