Oristano, riapre la torre di Portixedda, uno dei monumenti simbolo della città
Era chiusa da anni. Oggi, in contemporanea con le Giornate del patrimonio, la torre di Portixedda, uno dei monumenti simbolo di Oristano, è stata riaperta al pubblico. Si tratta di una delle torrette della vecchia cinta muraria che risale al periodo del
Era chiusa da anni. Oggi, in contemporanea con le Giornate del patrimonio, la torre di Portixedda, uno dei monumenti simbolo di Oristano, è stata riaperta al pubblico.
Si tratta di una delle torrette della vecchia cinta muraria che risale al periodo del giudicato d’Arborea. Il Comune ha provveduto sin da subito alla messa in sicurezza, l’impermeabilizzazione della copertura e la pulizia necessaria.
Portixedda potrà essere visitata grazie agli operatori della Memoria storica, la cooperativa che gestisce il museo. Basterà rivolgersi all’Antiquarium per poterla visitare con la guida.Gli orari saranno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. L’assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Massimiliano Sanna, ha dichiarato che la Giunta farà di tutto per trovare le risorse anche per il recupero della torre del giudice Mariano.
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Lo sapevate? La più celebre rivista di enigmistica fu creata da un sardo
Fu un giovane ingegnere sardo, figlio di uno dei fondatori del primo Rotary Club dell'Isola, l'idea di dedicare una rivista all'enigmistica
Giorgio Sisini non aveva ancora compiuto trent’anni, quando decise di importare in Italia quel passatempo che da anni tiene allenata la mente di tutti gli italiani anche nel tempo libero: il cruciverba.
Sisini, neo-ingegnere di Sorso dalle nobili origini (era Conte di Sant’Andrea), faceva parte di una famiglia di imprenditori. Sposato con la viennese Idell Breitenfeld, fu proprio dalla patria della moglie che prese spunto per dar vita alla sua idea. In Austria infatti, i cruciverba riscuotevano già un discreto successo. Al contrario, questo passatempo era praticamente sconosciuto in Italia. Da qui l’intuizione di Sisini di creare a una rivista interamente dedicata ai cruciverba e all’enigmistica in genere.
Pur osteggiato dal padre, che per il figlio Giorgio sognava un futuro alla guida delle aziende di famiglia, Sisini portò avanti con determinazione il suo progetto, consegnando il suo nome alla storia dell’editoria italiana. L’ingegnere di Sorso rimase direttore fino al 1972, anno della sua morte.
Il primo numero uscì il 23 gennaio 1932, con una tiratura di 6mila copie al costo di 50 centesimi. Da allora, La Settimana Enigmistica non saltò mai un numero per i successivi 85 anni, diventando uno dei passatempi più amati di tutti gli italiani
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