Sogni e rimpianti: potrebbe essere questo il titolo più adatto per descrivere la domenica sfortunata di Arzachena e Olbia, le due squadre sarde impegnate in Serie C.

Le maggiori recriminazioni spettano ai volitivi biancoverdi, che, in vantaggio in trasferta per 2-1 fino al settantacinquesimo minuto grazie alle reti di Sanna e Curcio, si son fatti prima raggiungere e poi, nel recupero, superare dal Siena.

«Il risultato si commenta da solo – ha affermato sconsolato, a fine partita, mister Mauro Giorico, tecnico dei galluresi, fermi a quota tre punti dopo tre giornate di campionato -. Perdi all’ultimo minuto con una squadra come il Siena e l’amarezza è indescrivibile. Meritavamo almeno il pareggio, purtroppo il calcio è fatto così».

Amarezza è anche la parola chiave in casa Olbia, che, reduce da due vittorie di fila, al Nespoli non è riuscita ad andare oltre l’1-1 contro un agguerritissimo Piacenza. Dopo aver sofferto, subito lo svantaggio e riacciuffato gli emiliani con un gol su rigore di Ragatzu, i bianchi non sono stati capaci di agguantare i tre punti nonostante alcune favorevoli occasioni.

«Abbiamo sfoderato una grande prestazione – ha commentato Bernardo Mereu, allenatore dell’Olbia -. Alla fine la squadra era stanca ma ha continuato a giocare con la mentalità di chi vuole vincere: contro un Piacenza costruito per la B questo pareggio vale di più».

Se Mereu non ride ma comunque neppure piange, può solo versare lacrime amare il Lanusei, che, in Serie D, è stato travolto per 4-0 dall’Albalonga. Subita la prima rete, gli ogliastrini si sono dimostrati incapaci di reagire e, così, il poker dei laziali è stato facilmente servito.

Come il fanalino di coda Lanusei, la domenica è stata all’insegna della sconfitta pure per Budoni e San Teodoro. Gli uomini di Cerbone, già a secco di punti nella prima giornata al pari dell’undici di mister Hervatin, hanno preso tre sberle dal Latina, mentre i ragazzi di Monticciolo, privi di quattro titolari, si sono dovuti arrendere all’Anzio, che ha vinto per una rete a zero.

In Serie D, quindi, tra le squadre sarde, a muovere la classifica sono state esclusivamente il Latte Dolce, protagonista di un bel 3-2 in rimonta contro il Monterosi, e Tortolì e Nuorese, che hanno dato vita a un derby combattutissimo finito 0-0 in cui le difese hanno prevalso sugli attacchi.

In attesa dell’inizio del campionato (si comincerà domenica prossima), in Eccellenza il weekend ha invece riservato ai club isolani il ritorno degli ottavi di finale della Coppa Italia Dilettanti. A passare il turno e ad accedere ai quarti sono stati la Ferrini Cagliari, vincitrice per 3-2 in trasferta contro il Monastir, il Ghilarza, che ha battuto per 2-0 a domicilio il Guspini Terralba, il Samassi, che ha rifilato quattro gol all’Orrolese, l’Atletico Uri, grazie al pareggio a reti inviolate contro lo Stintino, il Valledoria, che ha superato per 3-2 il Calangianus, la Torres, che ha sconfitto il Sorso per 1-0, e il Tonara, nonostante l’1-0 subito dal Taloro Gavoi.

Per completare il tabellone, ora, non resta che attendere il derby tra Muravera e Castiadas. Il match d’andata, rimandato in attesa del ricorso per il ripescaggio in Serie D presentato dai gialloblù, che ancora nutrono qualche speranza, si disputerà mercoledì prossimo.

New York, Dubai, Londra, Singapore: tutti luoghi famosi per architetture che hanno osato sfidare la forza di gravità staccandosi da terra per diverse centinaia di metri.

In Sardegna, come ben sappiamo, non c’è nulla che possa minimamente essere paragonati ai grattacieli più alti del mondo, sia per caratteristiche urbanistiche storiche, sia perché manca proprio l’esigenza di strutture così protese verso il cielo. Eppure non mancano edifici molto alti, alcuni dei quali superano abbondantemente i 10 piani.

Ma quali sono gli edifici più alti dell’Isola? Abbiamo individuato per voi i primi 4. Eccoli di seguito.

1. GRATTACIELO NUOVO DI SASSARI

Progettato dall’architetto Fernando Clemente e costruito tra il 1960 e il 1965, questo palazzo alto 19 piani e ben 80 metri d’altezza (88 con le antenne), è il più alto dell’intera Sardegna. Si trova nella centralissima piazza Castello, accanto al Grattacielo Vecchio, di 12 piani. I due palazzi sono stati piuttosto discussi negli anni per via del fatto che furono costruiti in una zona di grande pregio storico e archeologico della città più importante del Capo di Sopra.

2. T-HOTEL – CAGLIARI

Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo il celebre albergo 4 stelle del capoluogo. Il T-Hotel è frutto di una riqualificazione da parte di privati di una struttura destinata ad altro uso e ormai abbandonata. Un’impresa sarda la rilevò e la trasformò in un bellissimo hotel con 207 camere e 62 metri di altezza (73 se comprendiamo il pennone). Oggi è parte integrande dello skyline cittadino, di cui è diventato quasi un simbolo.

3. Al terzo posto troviamo due edifici molto diversi tra loro, per storia, destinazione d’uso e città ospitante. Si tratta del più alto palazzo della quarta città della Sardegna per popolazione, Olbia, e della Chiesa più grande della Sardegna. Sono entrambi alti 50 metri. Ecco quali sono.

TORRE OVEST DEL “PALAZZACCIO” – OLBIA

Oggi in fase di ristrutturazione, questo edificio è il più alto della città marittima gallurese.

Il “Palazzaccio” svetta dal porto Isola Bianca

CUPOLA DELLA BASILICA DI BONARIA

Che fosse la Chiesa più grande della Sardegna lo sanno quasi tutti. Pochi però sanno che l’altezza della sua cupola è vertiginosa: 50 metri. Questo la rende il terzo edificio più alto dell’Isola.