«La nuova legge urbanistica è la risposta concreta alle richiesta del territorio di modifica del Piano Paesaggistico Regionale, anche al fine di una spinta più marcata verso il turismo e lo sviluppo economico». Così Franco Sabatini, Presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, risponde alle polemiche di questi giorni contro il Disegno di Legge della Giunta regionale ed alle pesanti accuse, mosse in particolare da Maria Antonietta Mongiu, circa lo smodato ricorso alla cementificazione del territorio quale “soluzione salvifica” e ai reali interessi economici legati a finanziamenti provenienti dall’esterno, con un chiaro riferimento al Qatar.

«L’intento dell’Assessore Erriu, che ha tutto il mio personale sostegno, è di altra natura: lungi dall’essere sordo alle richieste di confronto democratico (come è stato accusato di essere), egli si è dimostrato attento a quanto i territori hanno lamentato – precisa Sabatini – non si è mai sottratto al dibattito ma, anzi, questa legge è il risultato di incontri, scambi, osservazioni, discussioni in Commissione Urbanistica».

Secondo Sabatini, si tratterebbe, dunque di una legge che non mette in discussione né va a minare la tutela e la salvaguardia de beni paesaggistici ed ambientali della Sardegna, ma che recepisce e soddisfa le esigenze di sviluppo di un territorio martoriato da una crisi economica ormai ultradecennale e che necessita, pertanto, di un nuovo slancio.

«Sarebbe un errore interrompere l’iter legislativo – prosegue Sabatini – il Consiglio regionale deve, a mio parere, andare avanti rivedendo il disegno di legge in modo da accogliere tutte le obiezioni volte al miglioramento del testo, anche in considerazione di un maggiore salvaguardia del nostro prezioso patrimonio ambientale. Anche il fatto che il Consiglio dei Ministri abbia impugnato la legge in modo esclusivo su una norma che riguarda gli usi civici, non intervenendo su altri punti, rafforza la strada intrapresa».

Sardegna terra del vino: è vero oggi quanto era vero 60 anni fa.

Lo dimostra questo documentario Rai, pubblicato su Youtube da PMRec Sardinia.

A differenza di oggi però l’Isola, che produceva grandi quantità di uve e di vino, non aveva molte cantine ed esportava soprattutto le vinacce per i tagli del “Continente”.

Ancora veniva usato da molti l’antico metodo della pigiatura, ma si iniziava a intravedere i barlumi del vino prodotto su scala industriale, oggi uno dei settori più attivi e fiorenti della Sardegna.