Lo hanno raggiunto a bordo delle loro moto, mascherati e puntandogli una pistola contro: così dei malviventi si sono impadroniti di 11mila euro a Carbonia.

Il denaro era l’incasso della giornata che il 30enne dipendente di una ditta che si occupa di slot machine stava recuperando. L’uomo, mentre percorreva la provinciale, sarebbe stato affiancato da due moto di grossa cilindrata. Uno dei centauri ha estratto dalla tasca una pistola e puntandola contro l’uomo, a bordo di un Fiorino, lo ha obbligato a fermarsi, mentre probabilmente l’altra moto si piazzava davanti per rallentare la corsa del mezzo. Minacciandolo, i malviventi si sono fatti consegnare tutto il denaro che l’uomo aveva appena ritirato. Poi sono fuggiti a tutta velocità dalla zona.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Carbonia che hanno avviato le indagini.

Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.

Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.

La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.

Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna.  Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.

Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.