La nuova sfida del turismo sardo passa per i viaggiatori senior: a Cagliari la conferenza finale del progetto Forever Young. Venerdì 28 luglio alla sala Anfiteatro della Regione (via Roma, 253) saranno illustrati i risultati del progetto europeo, di cui l’ASPAL è partner istituzionale, dedicato ai visitatori stranieri ultra 55enni.

Migliorare la sostenibilità, la competitività e la destagionalizzazione del turismo in Sardegna attraverso la cooperazione transnazionale e puntando su un target di visitatori ultra 55enni: sono gli obiettivi del progetto “Forever Young!”, inserito nel programma europeo COSME e promosso da un partenariato di nove organismi internazionali, che ha come capofila l’Italia con la Ong sassarese Mine Vaganti, in collaborazione con l’ASPAL (Agenzia della Regione Sardegna per le politiche attive del lavoro).

Le attività di “Forever Young!” sono state mirate alla creazione di una peculiare offerta turistica, connessa al patrimonio culturale e fondata sulla formula “Live the Culture!”, dedicata ai viaggiatori senior attraverso la creazione di appositi pacchetti che puntano sul turismo esperienziale: dalle tradizioni eno-gastronomiche a forme alternative di alloggio (agriturismi, ospitalità in famiglia, alberghi diffusi), dalla fruizione del patrimonio storico e naturalistico (siti archeologici e naturali riconosciuti dall’UNESCO), alla valorizzazione delle produzioni locali e delle antiche tradizioni (festività, sagre ecc.).

Il progetto ha fatto leva sulla mobilità transfrontaliera nei Paesi coinvolti dal progetto (Francia, Estonia, Spagna, Slovacchia, Grecia e Slovenia), creando percorsi turistici alternativi sia per destinazioni che per stagionalità, sulla base del patrimonio locale UNESCO (materiale e immateriale) e della promozione dei prodotti eno-gastronomici locali. Tra i risultati raggiunti, che saranno illustrati durante la conferenza finale a Cagliari, c’è anche al creazione e diffusione del portale www.foreveryoungtourism.eu.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.