Grandissimo successo per la giornata di apertura di Games of Sport 2017, l’evento che si svolge fino al 23 Luglio a Cagliari (dalle ore 9 alle 21.30) nella splendida cornice del Poetto. La sesta fermata si è trasformata in area di divertimento concentrata sullo sport dilettantistico e amatoriale.

Il Centro Sportivo Italiano del Comitato Provinciale di Cagliari, con la collaborazione della Cooperativa Sociale – Golfo degli Angeli, ha dato vita a 1200 mq di beach sport in cui più di venti associazioni svolgono contemporaneamente le proprie attività sportive, tutti uniti sotto un unico slogan: “Uniti nello sport” per promuovere la pratica sportiva amatoriale.

Beach Volley, Beach Handball, Beach Dodgeball, Beach Sitting Volley, Beach Soccer, Beach Soccer Street 3×3, Bubble Football, Pole Dance, OCR WorkOut, Circuito Calisthenics.

Un’ area riservata agli sportivi ma soprattutto dedicata a chi desidera conoscere e provare diversi sport, a chi si vuole liberare dello stress quotidiano e a chi ama praticare attività fisica all’aria aperta in una location unica come quella del Poetto o semplicemente a chi si vuole godere una giornata di mare all’insegna dello sport.

“Games of Sport” è patrocinata dal Comune di Cagliari, dall’Assessorato allo Sport della Regione Autonome della Sardegna, dal Coni Regionale perché è un esempio identificativo di Cagliari “Città europea dello Sport 2017”.

“Games of Sport” nasce anche con l’obiettivo di offrire a tutti gli amanti del mare e dell’estate di poter giocare all’interno dell’area senza il rischio di incorrere in sgradevoli situazioni come in recenti casi avvenuti in altri comuni.

L’iniziativa si svolge con la partecipazione dei principali attori: Comitato Provinciale Libertas, ASD CSI, Sport&Fun ASD, ASD ASPC Cresciamo Giocando, Calisthenics Street WorkOut Cagliari – Be Fit 2.0, ASD GlobeFish, ASD StreetBox Calcio 3X3, AEGEE Cagliari, Karalis Xtreme, Associazione Osidea Onlus, Gli Angeli di Roberto, Fiocco Bianco Argento Onlus – Cagliari.
E la straordinaria partecipazioni degli studenti degli Istituti: Liceo Statale G.M. Dettori – Cagliari, Liceo Linguistico Eleonora D’Arborea – Cagliari, Liceo Scientifico Artistico Brotzu – Quartu Sant’Elena.

«Se riuscite a cucinarlo meglio di me, torno in Libano a nuoto». Non usa giri di parole Abbas Ahmad, lo chef e food influencer libanese meglio conosciuto sul web come Habibi Original, per lanciare il guanto di sfida alla Sardegna. Al centro della contesa c’è uno dei re della tavola isolana: l’agnello. Il ristoratore, celebre per il tormentone «Habibi, yalla», ha pubblicato un video diventato immediatamente virale in cui mette alla prova una delle tradizioni gastronomiche più radicate e identitarie della regione.

Nel reel della discordia, lo chef mostra una testa d’agnello preparata secondo la sua personale ricetta: una cottura lentissima di ben dieci ore. Ahmad illustra minuziosamente la tecnica, spiegando che la carne viene avvolta in carta da forno e poi sigillata nell’alluminio, con un avvertimento categorico: «La stagnola non deve mai toccare il cibo».

Ma a far esplodere la polemica non è stata solo la ricetta, quanto il racconto del suo viaggio nell’Isola. L’influencer sostiene infatti di aver girato a lungo la Sardegna alla ricerca del leggendario agnello sardo, senza però averne trovato traccia nei menù: «Neanche un ristorante lo faceva, neanche uno ne abbiamo trovato», ha dichiarato nel video, un’affermazione che ha scatenato l’immediata reazione degli utenti sardi.

Il finale del filmato è una provocazione in piena regola, studiata per stuzzicare l’orgoglio dei pastori e degli chef sardi. «Sfido tutta la Sardegna: se riesci a fare un agnello così, fai un video e taggami. Se sei più bravo, non solo ti promuovo gratis e ti regalo dieci casse di vino libanese, ma torno a casa a nuoto ammettendo che sei migliore di me».

Abbas Ahmad non è nuovo a queste uscite teatrali — marchio di fabbrica del suo personaggio social — ma toccare l’agnello in Sardegna significa toccare un nervo scoperto. Resta ora da vedere se qualche agguerrito ristoratore sardo raccoglierà l’invito, pronto a dimostrare che, sul proprio terreno, la tradizione millenaria dell’Isola non teme alcun “Habibi”.