Lo staff di Vistanet è pronto per partire alla volta di uno straordinario tour enogastronomico in alcune delle realtà produttive più caratteristiche e innovative della Sardegna. Nel farlo sarà guidato e accompagnato in esclusiva da un’eccellenza assoluta del mondo dell’organizzazione di eventi di enogastronomia italiana, Donato Ala, ideatore e organizzatore di Sardinia food awards, i premi al mondo produttivo sardo giunti alla seconda edizione e assegnati quest’anno il 13 maggio al Golf club Is Molas. Sardinia Food Awards sarà coorganizzatore del tour. Su queste pagine vi racconteremo tutto quello che accadrà durante il viaggio e le storie di tanti piccoli imprenditori sardi che ogni giorno lavorano per creare prodotti straordinari in grado di portare in alto il marchio del “Made in Sardinia”.

Il viaggio inizierà dall’Ogliastra il 3 luglio e si concluderà a Cagliari il 12 luglio. Prima tappa Tertenia, dove lo staff visiterà il birrificio Lara, una delle realtà più affermate della produzione birraia in Sardegna. Subito dopo vi porteremo a Bari Sardo nei vitigni delle Tenute Gebelias, dove si producono vini e grappe straordinari. Il 4 luglio la compagnia si sposterà in Gallura prima a Olbia alla Crobu Alcolici e poi a Luogosanto, dove si producono i premiatissimi vini della Cantina Siddura. Nel pomeriggio splendida tappa, tutta per palati golosi, a Pattada nell’azienda di formaggi Funtana Cana.

Le birre del Birrificio Lara

I vini Siddura

I formaggi di Funtana Cana

Il viaggio riprenderà poi il 10 luglio da Santu Lussurgiu con una visita la mattina alle Distillerie Lussurgesi di Carlo Pische. Nel pomeriggio tappa a Macomer al pastificio Granello di Senape. L’11 luglio Vistanet e Sardinia Food Awards visiteranno il salumificio Monte Arci di Marrubbiu e Sa Marigosa, azienda agricola di Cabras leader nel settore dei prodotti sott’olio di qualità. Ultima giornata “tutta da bere” quella del nostro tour enogastronomico con i liquori di Myrsine a Dolianova e le birre di Chemu e del Birrificio di Cagliari, entrambe le aziende nel capoluogo sardo. Vistanet e Sardinia Food Awards vi porteranno dentro queste importanti aziende isolane, così da farvi scoprire come nascono i prodotti che arrivano sulle vostre tavole.

Un’esposizione che lascia senza parole e che ha suscitato indignazione tra amanti degli animali e operatori del settore: al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è stato presentato un gatto tassidermizzato come parte della mostra “Facile ironia” del duo artistico Eva e Franco Mattes. L’opera, intitolata “Copycat”, mostra un gatto impagliato disteso su una fotocopiatrice, con tanto di pulsante per ottenere una copia autografata dell’animale in formato A3 da portare a casa.

Per molti questa scelta va ben oltre i confini della provocazione artistica. Cosetta Prontu, responsabile del rifugio Lida di Olbia, commenta: “È difficile trovare le parole giuste. Ridurre un animale a un oggetto da esposizione è inaccettabile. Non si tratta più di arte, ma di banalizzare la vita stessa. Gli animali meritano rispetto e protezione, non diventare strumenti di curiosità.”

Il museo ha spiegato che il gatto era già morto al momento della tassidermia e che l’opera rispetta le normative vigenti. Tuttavia, la motivazione non attenua le critiche: “Il problema non è la normativa, ma l’etica,” aggiunge Prontu, “un animale non può essere considerato merce o oggetto da intrattenimento. È un messaggio che va contro i principi di una società rispettosa della vita.”

Molti utenti sui social hanno espresso la loro indignazione, sottolineando come l’opera sia offensiva e contraria ai valori fondamentali di tutela degli animali. Secondo la responsabile del rifugio: “L’ironia non può diventare cinismo. L’arte dovrebbe educare, far riflettere e provocare pensieri costruttivi, non esporre creature viventi come semplici oggetti. L’arte deve diventare uno strumento di crescita e di compassione, e non un mezzo per normalizzare la crudeltà”.

“Chiediamo a tutti di condividere questo messaggio,” conclude Prontu, “perché ogni creatura vivente merita rispetto. Non possiamo accettare che gli animali siano esposti come oggetti da curiosità.”