Santa Gilla: domani inizieranno i primi campionamenti delle acque dopo il caso Fluorsid

Cominceranno domani i campionamenti da parte dell’agenzia Arpas nelle due aree lagunari di Santa Gilla. È una delle azioni che il tavolo tecnico permanente, nato su mandato della Presidenza della Regione e dagli Assessorati della Difesa dell’Ambiente e della Sanità, ha
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Cominceranno domani i campionamenti da parte dell’agenzia Arpas nelle due aree lagunari di Santa Gilla. È una delle azioni che il tavolo tecnico permanente, nato su mandato della Presidenza della Regione e dagli Assessorati della Difesa dell’Ambiente e della Sanità, ha messo in campo come attività straordinaria di monitoraggio.
Al tavolo, riunito all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, hanno partecipato Arpas, il Distretto idrografico della Sardegna, la Città Metropolitana di Cagliari, il CACIP, il Comune di Elmas, il Comune di Uta e il Dipartimento di Prevenzione dell’ATS-ASSL di Cagliari. Nel corso dei lavori è stata confermata una attività ispettiva straordinaria nell’impianto Fluorsid a cura dell’ ISPRA con il supporto tecnico dell’ARPAS.

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Protesi d’anca stampata in 3D: al Policlinico il primo intervento “su misura” in Sardegna

Si tratta del primo caso in Sardegna di chirurgia protesica “su misura”, resa possibile grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie di ricostruzione e stampa tridimensionale.
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Un nuovo traguardo per la sanità sarda arriva dal Policlinico Duilio Casula di Monserrato, dove per la prima volta è stata impiantata una protesi d’anca personalizzata realizzata in 3D. L’intervento, eseguito dall’équipe di Ortopedia e Traumatologia diretta dal professor Antonio Capone, ha riguardato una donna affetta da acondroplasia, una malattia genetica rara che provoca una crescita anomala delle ossa e una precoce artrosi dell’anca.
Si tratta del primo caso in Sardegna di chirurgia protesica “su misura”, resa possibile grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie di ricostruzione e stampa tridimensionale. La protesi, in lega di titanio, è stata progettata partendo da un modello virtuale ottenuto tramite tomografia computerizzata della paziente, e poi realizzata nel laboratorio Unica3D LAB dell’Università di Cagliari, coordinato dal professor Giuseppe Marongiu.
Il progetto è frutto di una sinergia tra ricerca, tecnologia e competenze cliniche: l’impianto e lo strumentario chirurgico sono stati prodotti dall’azienda Adler Ortho di Milano, mentre il lavoro in sala operatoria ha coinvolto chirurghi, infermieri e fisioterapisti, che hanno seguito la paziente in ogni fase del percorso post-operatorio. Grazie a questa organizzazione multidisciplinare, la donna ha potuto ricominciare a camminare, con assistenza, dopo soli due giorni dall’intervento.
Le protesi personalizzate rappresentano una svolta nella chirurgia ortopedica: permettono di adattare perfettamente l’impianto all’anatomia del singolo paziente, migliorando il comfort, la mobilità e la qualità di vita, soprattutto nei casi più complessi, dove le soluzioni standard non sono compatibili. «Questa tecnologia segna un passo avanti importante – spiega il professor Capone –. Le protesi su misura consentono risultati eccellenti, ma al momento sono riservate a casi particolari, a causa dei costi elevati e dei tempi di produzione».
Guardando al futuro, il professor Marongiu sottolinea come l’integrazione tra stampa 3D e robotica chirurgica potrà rendere questi strumenti sempre più accessibili: «Il miglioramento tecnologico permetterà di ridurre tempi e costi, aprendo la strada a un uso più esteso della stampa 3D in molte branche della medicina».
Un intervento pionieristico che conferma il Policlinico Duilio Casula e l’Università di Cagliari tra i protagonisti della nuova frontiera della chirurgia personalizzata, dove scienza e innovazione lavorano insieme per restituire movimento e speranza ai pazienti.

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