Brutto infortunio occorso a Nicolò Barella durante Italia-Sudafrica, gara valevole per la seconda giornata del gruppo D del mondiale Under 20 in Corea del Sud. Il centrocampista cagliaritano ha avuto uno scontro con un avversario verso la mezz’ora del primo tempo e nel ricadere ha schiacciato la mano a terra. Sono scattati presto i soccorsi dalla panchina azzurra, coi medici che hanno valutato il colpo ricevuto soprattutto al polso. Il ct Alberigo Evani ha ordinato la sostituzione con Pessina ed ha potuto constatare la perdita del leader della sua formazione: infatti il mondiale di Barella si chiude qui, dato che si teme la frattura del metacarpo della mano destra.

Una disdetta per il centrocampista rossoblù, tra i più positivi dell’annata del Cagliari e l’unico salvabile dalla prima gara disputata dall’Italia nel campionato Under 20. Anche contro il Sudafrica ha imposto ritmi e spettacolo, ma si è dovuto arrendere all’evidenza dell’infortunio. I tempi di recupero sono da valutare, ma al momento rischia uno stop di due mesi. Questa tempistica gli farà sicuramente saltare la prima parte del ritiro del Cagliari previsto dalla seconda settimana di luglio, e consentirà ai medici della società di valutare le sue condizioni per presentarsi al meglio all’inizio del campionato.

Per la cronaca, la nazionale italiana è riuscita comunque ad aver la meglio sul Sudafrica per 2-0 grazie ai gol di Orsolini su calcio di rigore e del bomber Favilli. Questa vittoria lancia gli azzurri verso la conquista degli ottavi di finale dei mondiali di categoria, col Giappone (nella terza partita) basterà un semplice pareggio.

E’ passato quasi un anno da quel giorno dello scorso giugno quando Federica Ghiani, veterinaria di Cagliari, riesce a strappare dalle fauci del suo adorato cane da guardia Guido, un piccolo passerotto. Sono trascorsi quasi 365 giorni e Paolo, così ha chiamato l’uccellino, non solo sta benissimo ma è diventato il re della sua casa.

Federica vive perennemente col piccolo pennuto sulla spalla, in testa, sul dito: lui non si stacca mai da lei, dimostrando una riconoscenza che solo gli animali sono in grado di provare. I video e le foto delle loro giornate vengono pubblicati quotidianamente sugli account social della veterinaria scatenando valanghe di affetto e anche curiosità relativamente alla vita in comune della strana, bellissima coppia (Facebook, Tik Tok, Instagram).

“Ho salvato Paolo dalle grinfie del mio amatissimo cane che, essendo da caccia, seguiva semplicemente la sua natura. Da allora la mia vita è cambiata. Mai avrei creduto che un passero, un animale libero e per niente incline ai “rapporti sociali”, potesse affezionarsi così a un umano fino a rispondere alla mia voce, quando lo chiamo. E’ semplicemente incredibile”.

Paolo vive in casa con Federica e la sua famiglia ed è legatissimo anche al marito e ai figli ma la sua “mamma” è lei che, d’altronde lo ha accudito e curato fin dal suo arrivo in casa, l’anno scorso. “Una delle cose che più mi lasciano stupefatta, ci racconta, è che Paolo non era piccolissimo d’età quando è stato catturato da Guido. L’imprinting non gliel’ho dato io. Si, io l’ho salvato ma è lui che ha deciso di trasferirsi qui!”.

E da allora pranzano insieme condividendo ciò che c’è sulla tavola, dormono insieme, trascorrono le giornate in perfetta sintonia, l’uno monitorando attentamente gli spostamenti e le attività dell’altra. “Quando devo uscire lui resta in un punto preciso della casa e aspetta il mio ritorno. Non appena apro la porta lo chiamo e lui vola felice da me, proprio come fa Guido scodinzolando!”.

Per chi se lo chiedesse Paolo no, non scappa: “Quando apro la finestra capita che mi accompagni in terrazzo ma poi ritorna subito dentro casa in autonomia, ormai questo è il suo nido, qui, dove viviamo noi, tutti insieme. E per ora va benissimo così perché lui non conosce i pericoli del mondo esterno, non potrebbe sopravvivere tra predatori, intemperie, ricerca di cibo. E se un giorno deciderà di volare via sarò felice per lui e onorata di aver trascorso parte della mia vita insieme a una creatura che, inaspettatamente considerata la sua natura, mi riempie di affetto e riconoscenza”.