Tutti pazzi per Han. A più di 50 anni di distanza dal gol del centrocampista Pak Doo-Ik,  che buttò fuori la blasonatissima Italia dai mondiali inglesi del 1966, le parole Corea del Nord e calcio tornano a mescolarsi sul territorio italiano. Tutto merito di un ragazzino di appena 18 anni, Han Kwang Song, nuovco acquisto del Cagliari che ieri ha dato spettacolo al torneo di Viareggio nella partita vinta dalla Primavera del Cagliari per 4-1 contro i pari età del Parma.

Ha fatto subito centro l’attaccante asiatico con una sforbiciata da applausi che è valsa il momentaneo 2-1. Non solo gol, ma tanti dribbling e fantasia da vendere, per quello che si candida a diventare a tutti gli effetti il “Sau dagli occhi a mandorla”.

«Sono molto contento per il mio debutto e per la vittoria – queste le prime parole di Han a fine gara – La squadra ha reagito bene dopo il gol subito nei primi minuti. Ho cercato di seguire le indicazioni dell’allenatore, mi sono trovato bene con i compagni. I miei obiettivi? Ho tanto da imparare, ora vorrei andare il più avanti possibile nella Viareggio Cup».

Han con il portiere della Primavera Bizzi a fine gara – Foto Cagliari Calcio

Non si tratta di un’operazione di marketing come potrebbe sembrare agli occhi più inesperti. Se il 5 marzo infatti a seguire le gesta del giapponese dell’Inter Nagatomo c’erano ben 5 giornalisti nipponici, vera persecuzione delle conferenze stampa dell’allenatore dell’Inter Pioli, in Corea del Nord la stampa – almeno per come la intendiamo noi – non sanno neanche cosa sia.

Han Kwang Song invece ha tutta l’aria di essere un vero talento, assicurano gli esperti. Il Cagliari lo ha prelevato dall’Fc Chobyong, vincendo la concorrenza di numerosi club europei e soprattutto inglesi. Da molti talent scout è considerato uno dei maggiori talenti della sua generazione. Ad Asseminello in molti lo hanno subito paragonato a Sau per fisico e movenze. Una seconda punta agile, scattante e dotata di fiuto del gol e capacità di saltare l’uomo.

Intanto Han sta già imparando l’italiano, come si vede nel video pubblicato oggi su Facebook dal Cagliari Calcio.

Sardegna terra del vino: è vero oggi quanto era vero 60 anni fa.

Lo dimostra questo documentario Rai, pubblicato su Youtube da PMRec Sardinia.

A differenza di oggi però l’Isola, che produceva grandi quantità di uve e di vino, non aveva molte cantine ed esportava soprattutto le vinacce per i tagli del “Continente”.

Ancora veniva usato da molti l’antico metodo della pigiatura, ma si iniziava a intravedere i barlumi del vino prodotto su scala industriale, oggi uno dei settori più attivi e fiorenti della Sardegna.