«Una volta stavo guardando in tv un concerto dei Placebo in Islanda. A un certo punto, non potevo credere ai miei occhi: ho visto sventolare una bandiera della Sardegna». È venuta più o meno così a Matteo Simola, statistico sardo che vive a Milano, l’idea di lanciare in rete l’idea di postare foto con i Quattro mori al vento in tutto il mondo, che è diventata un progetto “Il sardo viaggiatore”.

«Ogni volta che viaggiavo – racconta Matteo – portavo la bandiera con me e facevo delle foto con i miei amati Quattro mori. Così con un amico intorno al 2012 abbiamo pensato di allargare l’iniziativa anche agli altri. L’obiettivo è quello di portare la Sardegna nei posti più svariati, ma con un’idea e un messaggio molto chiari: questa bandiera in giro per il globo deve essere un segno di pace. Portarla ovunque significa dire agli altri ‘guarda, questo è il simbolo di una Terra che è pronta ad accoglierti a sua volta’».

E così l’idea è partita e sono decine i sardi o i simpatizzanti della Sardegna che hanno inviato foto a Il Sardo Viaggiatore tramite Instagram, Twitter, Facebook o alla mail. Tutte le foto sono pubblicate sul sito www.ilsardoviaggiatore.it. Stati Uniti, Francia, Thailandia, Canada, Belgio, Turchia, Italia…Ecco a voi una gallery con la nostra amata bandiera che sventola davanti ad alcuni dei monumenti più famosi del mondo.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.