L’influenza sotto osservazione: i bambini sardi tra i più vulnerabili
A livello regionale, la Sardegna si distingue con l'incidenza più alta di casi, attestandosi a 13,08 per 1.000 abitanti, seguita dalla Campania e dalla Lombardia, che riportano rispettivamente 11,96 e 11,66 casi.
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L’influenza sotto osservazione: i bambini sardi tra i più vulnerabili.
A livello regionale, la Sardegna si distingue con l’incidenza più alta di casi, attestandosi a 13,08 per 1.000 abitanti, seguita dalla Campania e dalla Lombardia, che riportano rispettivamente 11,96 e 11,66 casi.
La stagione influenzale si sta intensificando in Italia, portando con sé un significativo aumento dei casi di infezioni respiratorie.
Gli ultimi dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet, forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, rivelano che nell’ultima settimana ben 585 mila italiani sono stati costretti a letto a causa di queste patologie, compresa l’influenza. Questo corrisponde a un’incidenza di 10,4 casi ogni 1.000 abitanti, una cifra che segna un incremento di circa l’11% rispetto alla settimana precedente, quando si registravano 8,96 casi per mille. Complessivamente, dall’inizio della stagione influenzale, le infezioni stimate ammontano a circa 3,3 milioni.
Particolarmente allarmante è la situazione dei bambini con meno di 4 anni, che risultano essere i più colpiti, con un’incidenza tre volte superiore alla media nazionale, raggiungendo 33 casi ogni 1.000. La diffusione del virus continua a riscontrare numeri significativi anche tra le fasce di età successive: nella fascia di età tra i 5 e i 14 anni si registrano 13 casi ogni 1.000; tra i 15 e i 24 anni 10,9; tra i 25 e i 44 anni 11,5; tra i 45 e i 64 anni 9,5; e infine, tra gli over-65, con 5,5 casi ogni 1.000.
A livello regionale, la Sardegna si distingue con l’incidenza più alta di casi, attestandosi a 13,08 per 1.000 abitanti, seguita dalla Campania e dalla Lombardia, che riportano rispettivamente 11,96 e 11,66 casi. Tuttavia, nonostante questi numeri preoccupanti, tutte le regioni italiane hanno registrato livelli di intensità bassi, e in quattro di esse – Liguria, Molise, provincia di Trento e Umbria – la stagione influenzale sembra non essersi ancora concretamente avviata, mostrando un numero minimo di casi.
Le recenti analisi svolte dai laboratori della rete di sorveglianza dell’Iss indicano anche un aumento della circolazione dei virus influenzali. Nella settimana scorsa, su 2.088 campioni esaminati, il 20,3% ha restituito un risultato positivo ai virus influenzali, la quasi totalità dei quali di tipo A. In particolare, è da segnalare un crescente predominio del virus A/H3N2 rispetto all’A/H1N1. Resta scarso il numero dei casi di Covid-19, con solo 83 campioni positivi a SarsCoV2 (il 4%), mentre 51 campioni (il 2%) hanno mostrato la presenza del Virus Respiratorio Sinciziale. Altri virus respiratori comuni includono il Rhinovirus e i virus Parainfluenzali.
Un aspetto che desterà preoccupazione tra i sanitari è l’emergere di una variante influenzale caratterizzata da una mutazione genetica che diminuisce l’efficacia del farmaco antivirale oseltamivir. Uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca Vall d’Hebron di Barcellona ha rivelato che l’11,8% dei campioni di influenza A/H1N1 analizzati in Catalogna presenta tale mutazione. Se combinata con altre alterazioni genetiche, questa potrebbe rendere il virus completamente resistente agli antivirali. Pertanto, i ricercatori sollecitano un rafforzamento della sorveglianza per monitorare l’evoluzione di questi ceppi virali. La situazione richiede attenzione e monitoraggi costanti, soprattutto in un contesto in cui i più vulnerabili, come i bambini, necessitano di protezione durante questa impetuosa stagione influenzale.
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