La storia di Giulio Speranza, l’eroe di Ingurtosu: a 22 anni sfidò i banditi per difendere i minatori sardi

La banda aveva preso in ostaggio venti impiegati e minacciava le paghe dei minatori. Giulio non esitò: sfidò i malviventi con coraggio straordinario, difendendo la vita degli ostaggi e l’integrità della miniera.
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Giulio Speranza, nato a Belluno nel 1925, resterà per sempre un simbolo di coraggio e senso del dovere. A soli 22 anni, morì da eroe, adempiendo pienamente alle parole contenute nel giuramento prestato e incarnando i valori fondamentali della Costituzione italiana.
Il 9 febbraio 1948, Giulio, insieme al capo delle guardie della miniera Vincenzo Caddeo, intervenne durante una rapina all’interno della direzione della miniera di Ingurtosu. La banda aveva preso in ostaggio venti impiegati e minacciava le paghe dei minatori. Giulio non esitò: sfidò i malviventi con coraggio straordinario, difendendo la vita degli ostaggi e l’integrità della miniera.
Per il suo eroismo e il suo incrollabile attaccamento al dovere, Giulio Speranza è stato decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Il suo nome è stato ulteriormente onorato con l’intitolazione della caserma dei Carabinieri di San Gavino Monreale e di una via pubblica a Sois, nel suo paese natale di Belluno.

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