La domus de janas che potrebbe riscrivere le teorie sull’arte preistorica prenuragica a quasi vent’anni dalla scoperta non è visitabile

La tomba della scacchiera di Bonorva, il gioiello prenuragico che nessuno può vedere: è murata da anni
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La domus de janas che potrebbe riscrivere le teorie sull’arte preistorica prenuragica a quasi vent’anni dalla scoperta non è visitabile.
La tomba della scacchiera di Bonorva, il gioiello prenuragico che nessuno può vedere: è murata da anni.
La domus de janas che potrebbe riscrivere le teorie sull’arte preistorica prenuragica a quasi vent’anni dalla scoperta non è visitabile. È la Tomba della Scacchiera, nella piana di Bonorva, ma da anni è murata e sottratta alla fruizione del pubblico. Una domus de janas che potrebbe davvero cambiare il modo di leggere e interpretare la simbologia dell’arte prenuragica è chiusa e inaccessibile. Si tratta della Tomba della Scacchiera, una delle cavità artificiali che compongono la necropoli di Sa Pala Larga, situata nella piana di Bonorva, non lontano dal celebre sito di Sant’Andrea Priu. La scoperta avvenne nel 2007, in località Tenuta Mariani, dove cinque anni prima era stata individuata una necropoli. A riportarla alla luce furono gli archeologi della Sovrintendenza di Sassari e Nuoro con uno scavo realizzato grazie a fondi regionali e condotto dagli studiosi dell’Università La Sapienza Francesco Sartor e Cecilia Parolini tra il 2008 e il 2009. In pochi l’hanno vista, e probabilmente in pochi la vedranno. Giovanni Lilliu, il grande archeologo sardo, poco prima di morire rimase incantato davanti alle spirali rosso cinabro e ai motivi geometrici che ne ornano le pareti, realizzati con ocra e ancora oggi straordinariamente luminosi. Il sito, restaurato dal Centro di Conservazione Archeologica di Roma, rappresenta una delle testimonianze più preziose dell’arte preistorica, ma appartiene a quella Sardegna inaccessibile, segnata da mancanza di fondi, vandalismo e disinteresse.
Al momento della scoperta il proprietario del terreno segnalò il ritrovamento al Comune di Bonorva e la Sovrintendenza decise di proteggere l’ingresso della tomba sistemando un grande lastrone di pietra, poi cementato, per impedirne l’accesso. La Tomba della Scacchiera è la numero 7 della necropoli ed è considerata bellissima e unica nel suo genere. La struttura si presenta semplice: un dromos scavato nella roccia introduce a un ambiente con tre celle laterali. Qui, oltre ai tipici elementi architettonici interni – come le protomi taurine scolpite nel lato maggiore della camera principale e il soffitto reso come se fosse composto da assi di legno dipinte di blu e bianco – emergono decorazioni parietali rarissime. Le pareti custodiscono spirali rosse, ben sette, alcune unite tra loro e lunghe fino a settanta centimetri, accanto a motivi a scacchiera e ad altri elementi geometrici. Un patrimonio sigillato, oggi a rischio profanazione e incuria, che non è visitabile e che resta soltanto nella memoria degli studiosi che hanno avuto la fortuna di documentarlo.
La chiusura fu giustificata, all’epoca, dall’isolamento del sito. L’allora responsabile della Sovrintendenza spiegò che la tomba era stata sigillata con un materiale protettivo, ricoperta di terra e cemento, in modo da non essere a contatto con la roccia trachitica. Una decisione necessaria, ma che di fatto impedisce da quasi due decenni la possibilità di valorizzare e condividere un patrimonio che potrebbe avere un rilievo internazionale.
La Tomba della Scacchiera appartiene alla necropoli di Sa Pala Larga, composta da dodici tombe ipogeiche e conosciuta dagli studiosi per la straordinaria presenza di spirali e decorazioni parietali. Le prime cinque sepolture furono individuate a metà degli anni Novanta, mentre le altre vennero scoperte nel 2007. La Tomba 1 presenta coppelle votive, un’anticella con decorazioni scolpite e dipinte, un focolare centrale e un pannello con cinque spirali. La Tomba 3, nota come tomba del Pilastro con le spirali, custodisce triplici corna a barca, tre spirali incise per lato e al centro un pilastro decorato con una protome bovina dal muso triangolare, da cui si dirama una fascia che origina spirali laterali. Ai lati del motivo centrale si trovano altre spirali concatenate, quattro per ciascun lato. La Tomba 7, quella della Scacchiera, è la più ricca di simboli: il soffitto mostra un raro motivo a scacchiera e tre grandi spirali in ocra rossa, in un insieme iconografico che non ha eguali nel panorama prenuragico.
Raggiungere la necropoli non è difficile: dalle indicazioni del Parco Mariani o della chiesa di San Giuseppe parte un percorso in salita di circa quattro chilometri. Tuttavia, l’area è chiusa al pubblico e le domus non sono visitabili. Un paradosso che lascia l’amaro in bocca, perché la Tomba della Scacchiera non è soltanto una testimonianza archeologica, ma un frammento di storia universale che rischia di rimanere murato nel silenzio.

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