Il torrone che sa di Sardegna: la dolce rivoluzione di Licanìas

In un piccolo paese nel cuore della Sardegna, una famiglia ha trasformato un’antica tradizione in un progetto ambizioso che parla di identità, gusto e visione.
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C’è un profumo che a Tonara non si dimentica mai: quello del miele che sobbolle nel rame, dei noccioleti in fiore, delle mandorle appena raccolte. È un profumo che racconta una storia lunga generazioni, quella della famiglia Porru, che da sempre ha il torrone nel sangue. E che oggi, con il marchio Licanìas, ha saputo trasformare la tradizione in un’impresa moderna, radicata nel territorio ma capace di parlare a tutta l’Italia. Quando Emilio Porru e sua sorella Eleonora hanno deciso di dar vita a Licanìas, quindici anni fa, non hanno fatto altro che raccogliere un testimone importante: quello lasciato dal padre Tonino, figura ben nota tra le vie di Tonara e dell’Ogliastra, dove vendeva torrone come venditore ambulante, con la tenacia e l’orgoglio di chi crede nel proprio lavoro. Ma Emilio e Eleonora non si sono limitati a seguire le orme paterne: hanno scelto di rinnovarle, di rafforzarle, di renderle uniche.
In un mondo in cui molti comprano e trasformano materie prime di dubbia origine, Licanìas fa il contrario: coltiva, cura, produce. Per davvero. Il torrone sardo ha tre ingredienti fondamentali: miele, albume e frutta secca. Ma Licanìas ha deciso che non bastava sceglierli con cura. Volevano produrli. Così Emilio ha iniziato dal principio: mandorleti, noccioleti, poi l’apicoltura. Non è stato un passo semplice, né scontato. Ha studiato, si è formato, è diventato giudice del miele per conoscere a fondo ogni sfumatura di profumo, sapore e consistenza. E ha messo in piedi una rete di apicoltori, alcuni già esperti, altri da formare.
Oggi il 51% degli ingredienti del loro torrone proviene direttamente dai terreni di famiglia. L’obiettivo? Raggiungere il 100%. Un risultato che renderebbe Licanìas un caso unico in Italia: un torronificio che controlla tutta la filiera, dalla pianta al confezionamento. Nonostante l’anima artigiana, Licanìas non è una piccola bottega. Con 20 dipendenti, l’azienda è perfettamente attrezzata per la grande distribuzione e opera su scala nazionale. I macchinari moderni – alimentati da impianti fotovoltaici – garantiscono una produzione efficiente, sostenibile e costante. Eppure, ogni torrone è frutto di attenzione: da tre a cinque ore di lavorazione, a seconda della stagione e del miele scelto.
Il torrone di mandorle rimane ancora oggi il prodotto di punta. Un classico che racconta la storia di Tonara, dove un tempo il dolce era parte del rituale d’incontro tra famiglie, dono nobile e benaugurante. Ma Licanìas non si ferma al passato. Ai giovani parlano i gusti innovativi, come quello al mirto – prodotto con bacche coltivate in azienda – oppure caffè e liquirizia, molto apprezzati fuori Sardegna. La sperimentazione nasce sempre da un’idea, ma viene raffinata attraverso il gusto, la conoscenza delle materie prime, la stagionalità del miele, che cambia ogni ricetta e ne rende ogni lotto diverso, vivo, autentico.
Lavorare a Tonara significa anche fare i conti con la distanza dai servizi, con le difficoltà logistiche, con i limiti di un’area interna della Sardegna. Ma per i Porru, queste non sono mai state scuse. Anzi: sono diventate forza. La biodiversità, la qualità delle piante locali, il clima, sono elementi che nessuna pianura industriale può replicare. Per questo, anche oggi che Licanìas è presente in molti negozi italiani, partecipa a fiere ed eventi tutto l’anno, portando il profumo e il calore della Sardegna in giro per il Paese. E proprio come faceva papà Tonino, Emilio continua a incontrare il pubblico, a raccontare il proprio lavoro faccia a faccia.
Ma la vera grande sfida è quella che verrà. I fratelli Porru hanno da poco avviato un progetto che ha il sapore del sogno: il restauro di Villa Manfredi, una dimora padronale liberty, immersa tra i noccioleti, che per anni è rimasta abbandonata. Conosciuta come “Sa Villa”, diventerà una casa delle api e un albergo diffuso, un punto di incontro tra territorio, produzione e turismo. Un progetto ambizioso, ma perfettamente coerente con la visione di Licanìas: chiudere il cerchio, riportando bellezza e valore dove altri vedrebbero solo fatica. Trasformare un luogo dimenticato in simbolo di rinascita. Un po’ come hanno fatto con il torrone: da semplice dolce di paese a leccornia – “Licanìas” – che racconta la Sardegna più autentica.

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