Lo sapevate? Quale è stato il giorno più freddo in Sardegna?

In un’isola famosa per le sue estati calde e le spiagge da sogno, può sembrare sorprendente scoprire che il termometro, in alcune zone interne della Sardegna, è riuscito a precipitare tanto.
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Lo sapevate? Quale è stato il giorno più freddo in Sardegna?
In un’isola famosa per le sue estati calde e le spiagge da sogno, può sembrare sorprendente scoprire che il termometro, in alcune zone interne della Sardegna, è riuscito a precipitare tanto.
Quanto? Fino a -17°C. È questo, infatti, il valore della temperatura più bassa mai registrata sull’Isola, secondo i dati ufficiali forniti da Sardegna Clima Onlus. Il giorno in cui si è toccato questo estremo termico è stato il 13 febbraio 2012, nel pieno di un’ondata di gelo che ha investito tutta l’Italia, e che nel cuore della Barbagia ha lasciato il segno in modo indelebile. In particolare, è stato il comune montano di Gavoi, situato a 833 metri sul livello del mare, a segnare questo incredibile record di freddo, confermato dalle rilevazioni dell’ARPAS, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna. Il monitoraggio delle temperature minime estreme, soprattutto quelle inferiori a -8°C, è fondamentale per identificare le aree più fredde dell’Isola e quelle soggette a intense inversioni termiche.
L’analisi climatica, basata inizialmente sul periodo compreso tra il 1951 e il 1980, è stata successivamente aggiornata grazie ai dati raccolti dalle stazioni meteorologiche dell’ARPAS e da quelle di Sardegna Clima, attive dal 1999 fino ai giorni nostri. Tra le località più frequentemente interessate da questi freddi intensi figurano le stazioni di Villanova Strisaili (813 m), Gavoi (833 m) e Fonni Massiloi (840 m), quest’ultima nota in particolare per la frequente formazione di inversioni termiche, dovute alla morfologia del territorio e alla sua posizione. Le temperature minime assolute sono state documentate proprio a Gavoi Lidana e Fonni Massiloi, con punte eccezionali proprio durante quel febbraio del 2012, quando l’intera rete di monitoraggio meteorologico isolano ha registrato una serie di valori estremamente bassi. In quella giornata glaciale, soltanto il 10% delle stazioni mostrava minime appena superiori allo zero, mentre tutte le altre si attestavano ben al di sotto, segnando nuovi primati negativi.
Va sottolineato che molte delle stazioni di rilevamento si trovano in aree rurali, lontane dai centri abitati, come quelle di Buddusò Donnigheddu o Fonni Massiloi, e ciò garantisce misurazioni più affidabili e precise rispetto a quelle effettuate in ambiente urbano, dove l’effetto “isola di calore” può falsare i dati. Le uniche stazioni urbane incluse nell’analisi sono quelle di Fonni, Desulo e Villanova Strisaili (S.C.), comunque situate in piccoli centri montani. Questi dati ci restituiscono un’immagine chiara e dettagliata della geografia climatica sarda, mostrando come le zone interne e montane dell’Isola possano essere soggette a condizioni meteorologiche rigide, anche estreme, confermando che la Sardegna non è solo terra di sole e mare, ma anche di montagne fredde, inversioni termiche e fenomeni atmosferici di grande intensità.

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